Vaticano, perquisizione delle Fiamme Gialle. Finanzieri in due sedi dell’Idi. Sette indagati per buco da 800 mln

Prima volta della Guardia di finanza italiana tra le mura vaticane.
E la visita non è stata certo di cortesia. Anzi, si è sfiorato l’incidente diplomatico.
Gli agenti hanno infatti eseguito perquisizioni e acquisito documenti nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità relative alla gestione amministrativa dell’Istituto dermopatico dell’Immacolata di Roma(Idi).
In alcuni uffici di via della Conciliazione è stata opposta alle fiamme gialle l’extraterritorialità. I militari hanno quindi chiesto e, dopo alcune ore, ottenuto dalle autorità pontificie l’autorizzazione a eseguire gli accertamenti.
CHIESTA L’EXTRATERRITORIALITÀ. Le perquisizioni, eseguite dagli uomini del nucleo tributario della guardia di finanza del generale Virgilio Pomponi, hanno riguardato la sede dell’Idi, l’abitazione del direttore generale Giuseppe Incarnato, la sede dell’ospedale San Carlo di Nancy e gli uffici della sede della Congregazione dei Figli dell’Immacolata, in via della Conciliazione 3, di cui i due ospedali sono unità locali.
Proprio qui, anche se l’edificio non è proprio all’interno dello Stato Vaticano, ma ad alcune centinaia di metri, è stato detto alle fiamme gialle che la struttura gode dell’extraterritorialità. Poco dopo gli stessi che avevano opposto tale questione hanno chiamato gli investigatori dicendo loro che c’era il via libera per eseguire le perquisizioni.

Per i pm si tratta di un sistema sofisticato per spogliare le casse dell’ospedale

L’inchiesta della procura di Roma, coordinata dal procuratore aggiunto Nello Rossi, verte su presunte appropriazioni illecite di denaro (in tutto 800 mila euro) dalle casse dell’Idi.
Sette gli indagati: si tratta di padre Franco Decaminada, fino allo scorso gennaio consigliere delegato dell’Idi, il suo successore Aleandro Paritante, Eugenio Lucchetti, Capo della Congregazione dei Figli dell’Immacolata, Giuseppe Incarnato, direttore Idi, Domenico Temperini, direttore amministrativo, Giovanni Rusciano, imprenditore, e Antonio Nicolella, addetto alla sicurezza.
I reati ipotizzati nell’ambito dell’inchiesta sono l’associazione per delinquere, l’appropriazione indebita e l’emissione di false fatture per operazioni inesistenti.
SPOLIAZIONE CONTINUA DELLE CASSE. «Si è di fronte ad un sistema sofisticato che dimostra la forza del sodalizio criminoso, il legame fiduciario che lega tutti gli indagati fra loro, la pericolosità degli stessi e soprattutto l’obiettivo finale: la spoliazione continua delle casse dell’ospedale Idi in favore dei sodali». Lo hanno scritto i pm nel decreto di perquisizione eseguito nell’ambito dell’inchiesta sull’appropriazione di danaro dalle casse dell’ospedale romano.
Nel provvedimento si parla dei meccanismi distrattivi «utilizzati dal consorzio criminoso»: fatturazioni emesse da società di comodo in favore dell’Idi «con flusso di danaro in uscita dall’ospedale in favore degli indagati che poi, in parte, veniva smistato mediante altre fatturazioni per operazioni inesistenti alla società Punto immobiliare facente capo a padre Franco Decaminada».

lettera43

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Traghettilines BOMPIANI 1+1 Abbonanti ad un 2024 di divertimento - Mirabilandia Pittarello - Saldi fino al -70% Frigo vuoto e voglia di vino? Te lo consegniamo in 30 minuti alla temperatura perfetta! Duowatt - Banner generici con logo Tekworld.it Bus Terravision Aeroporto Milano Malpensa Plus Hostels Transavia 2021 Radical Storage Bus notturno Fiumicino Aruba Fibra veloce Hosting Aruba - Scopri di più