Aumentano in Francia i sacerdoti anziani. Secondo alcuni dati della Conferenza episcopale, nel giro di un decennio si prevede che ne rimarranno circa diecimila, di cui cinquemila over 75. Aprire ai preti sposati?

La notizia,  diffusa da L’Osservatore Romano e ripresa dal quotidiano online di ispirazione cattolica laperfettaletizia.com diretto da Virgilio Violo della Free Lance International Press, allarma le comunita’ parrcchiali. Identica situazione potra’ ripetersi presto in molte nazioni. Don Giuseppe Serrone dell’associazione sacerdoti lavoratori sposati  ripete l’appello gia’ lanciato ai vertici vaticani e al papa Ratzinger: “Riaccogliete nel ministero i preti sposati cattolici con regolare percorso di dimissioni, dispensa dagli obblighi del celibato e matrimonio religioso. Sono una grande ricchezza e sono pronti a lavorare nelle parrocchie prive di preti a causa della crisi vocazionale” (ndr)

Di seguito l’articolo:

Nel 2008, invece, erano quindicimila i preti con un’età intorno ai 70 anni. Per queste ragioni – riporta L’Osservatore Romano – è operativo da alcuni giorni in tutte le diocesi francesi un nuovo gruppo di lavoro per il sostegno, l’ascolto e l’accompagnamento dei sacerdoti anziani. In missione, invece, sono poco più di quattromila, la maggior parte religiosi, poco meno di duecento i fidei donum, contro i circa settecento dell’Italia. «Anche se il quadro reale è meno severo delle cifre, e in Francia ci sono una Chiesa e una missione che conservano importanti elementi di dinamismo — ha dichiarato padre Emmanuel Lafont, direttore delle Pontificie opere missionarie di Francia — la situazione è comunque preoccupante. Nella nostra società francese, multiculturale e multireligiosa, sempre meno cristiana, la percentuale dei praticanti è del 3-5%». Il gruppo di lavoro, oltre che preoccuparsi del clero anziano, è nato dall’esigenza di fornire ai sacerdoti in pensione un supporto psicologico. «Spesso — ha spiegato mons. Michel Bonnet, presidente onorario della Mutuelle Saint-Martin — si ritrovano soli e senza il conforto e il sostegno di un familiare perché a causa della loro missione pastorale sono stati costretti a cambiare città». Per far sì che i sacerdoti anziani possano ancora sentirsi utili alla Chiesa e alla società, il gruppo di lavoro interviene offrendo gli strumenti adeguati al sostegno. «Di volta in volta — ha spiegato Joël Defontaine, professore emerito di economia della salute e componente del gruppo di lavoro — affronteremo diverse tematiche quali l’invecchiamento del clero, il ricorso al sussidio, l’assistenza sociale. Siamo in grado di fare una diagnosi e offrire soluzioni. Il gruppo fornirà risposte sociali e medico-sociali ai diversi stadi dell’invecchiamento e alle sue esigenze: dalla consegna di cibo a domicilio, alle cure e all’assistenza medica domiciliare. Siamo in debito con i nostri sacerdoti anziani, dunque bisogna dar loro prova di solidarietà». (T.C.)

laperfettaletizia.com

6 luglio 2012

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