Monta la polemica a Siracusa, dove un concerto neomelodico è stato organizzato nella parrocchia di Bosco Minniti da due pregiudicati del clan mafioso locale

Monta la polemica a Siracusa, dove un concerto neomelodico è stato organizzato nella parrocchia di Bosco Minniti da due pregiudicati del clan mafioso locale condannati per estorsione. Un’inchiesta e’ stata avviata dalla Procura. E sulla vicenda interviene l’Arcidiocesi di Siracusa, che prende le difese di padre Carlo D’Antoni, parroco della chiesa: “Ha sempre agito con trasparenza – si legge in una nota -. Nelle sue azioni c’è sempre stata l’accoglienza nei confronti dell’altro: anzi in questi anni proprio la parrocchia di Bosco Minniti è stata riconosciuta a livello nazionale come simbolo di accoglienza nei confronti degli ultimi. Padre Carlo ha sempre combattuto la mafia e gli atteggiamenti mafiosi, sostenuto dalla Chiesa di Siracusa, ma l’accogliere l’altro implica degli inevitabili rischi. Ma non può essere messa in dubbio l’integrità del parroco della chiesa di Maria Madre della Chiesa e del suo agire”. E padre Carlo D’Antoni spiega: “Se avessi saputo prima quello che di cui sono venuto a conoscenza adesso avrei risposto di no. La parrocchia con i mafiosetti locali non ha nulla a che vedere. Ma qui vengono tutti, trovano accoglienza e non è mai successo nulla. Sono tranquillo, solo rattristato perché mi sembra che la parrocchia sia stata strumentalizzata”.

(ITALPRESS).

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