Molti preti sposati cattolici si domandano perché sono accettati dal Papa ministri sposati ex anglicani e i sacerdoti sposati no?

I preti sposati italiani intervengono dopo la pubblicazione delle “norme complementari” pubblicate ieri 9 aprile 2019 con le quali Papa Francesco ha chiarito alcuni aspetti non ben definiti dalla Costituzione Apostolica Anglicanorum coetibus emanata da Benedetto XVI nel 2009: “sacerdoti sposati ex anglicani ora convertiti accettati nella Chiesa Cattolica. I preti sposati cattolici romani con regolare percorso canonico di dimissioni, dispensa dagli obblighi del celibato e matrimonio religioso, invece, sono ancora discriminati; con una ordinazione sacerdotale valida “per sempre” non possono celebrare Messa e amministrare i sacramenti”.

Nella Chiesa orientale sono ammessi i preti sposati e per essi “il matrimonio è simbolo dell’unione di Cristo con la Chiesa”.  Anche al Concilio Vaticano II un patriarca greco-melchita, Maximos IV, aveva chiesto l’abolizione del celibato sacerdotale, ma Paolo VI proibì che tale argomento fosse posto in discussione.

Le statistiche non precisano il loro numero, ma si calcola che nella Chiesa cattolica i preti sposati regolarmente ammessi a celebrare si avvicinino ai 4 mila. Su un totale, in tutto il mondo, di 260 mila preti diocesani. La gran parte di questo preti sposati sono di rito orientale. Nella sola Ucraina, ad esempio, se ne contano circa 1.800. Anche in Italia ci sono infatti le diocesi di rito greco albanese in Calabria (a Lungro) e in Sicilia (a Piana degli Albanesi) che hanno clero sia celibe che sposato.

Infine c’è il caso della Slovacchia e della Repubblica Ceca dove  negli anni del regime comunista la Chiesa cattolica clandestina si era dotata di numerosi preti e vescovi sposati di rito altino che sono stati fatti passare negli ani ‘90 al rito orientale mentre ai vescovi con moglie e figli è stato chiesto di limitarsi a svolgere le funzioni di semplici preti, così come i vescovi anglicani passati al cattolicesimo vengono riammessi al ministero come semplici sacerdoti conservando in qualche caso la potestà di ordinario, cioè di capo della diocesi, pur non potendo ordinare preti e vescovi.

Completa il mosaico di una diversità di tradizioni in merito al celibato dei preti cattolici la situazione dell’America Latina, dove in Chiapas e Amazzonia la vita della Chiesa e affidata a ministri sposati (ma non ancora ordinati preti).

(per alcune parti del testo fonte Agi)

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