Madonna di Trevignano, il vescovo: “Quelli della veggente Gisella Cardia non sono miracoli. Lei è inattendibile”

Madonna di Trevignano, il vescovo: “Quelli della veggente Gisella Cardia non sono miracoli. Lei è inattendibile”

Constat de non supernaturalitate: per la Chiesa quelli della veggente di Trevignano Gisella Cardia non sono miracoli. È questa la decisione a cui è arrivata la commissione diocesana chiamata a analizzare le presunte doti soprannaturali della sensitiva, capace a suo dire di moltiplicare gli gnocchi e la pizza e di parlare con la Madonna. 
“Dalle risultanze degli accertamenti peritali disposti dalla Curia, ai quali la Cardia ha accettato di sottoporsi, si può evincere l’inattendibilità della stessa”. Il decreto che pone fine alla questione è stato pubblicato sul sito della Diocesi di Civita Castellana questa mattina e ripercorre le tappe principali della vicenda, arrivando a un giudizio netto, come si legge nel comunicato stampa diramato dalla stessa Diocesi. In particolare la commissione ha sottolineato “l’aperta contraddizione tra la testimonianza della Sig.ra Gisella Cardia e quella del Vescovo emerito Romano Rossi in merito ad una presunta lacrimazione di una statuetta della Vergine nelle mani di quest’ultimo, cosa che egli nega in maniera categorica e irremovibile”

“Il Vescovo di Civita Castellana, Monsignor Marco Salvi, in qualità di Ordinario e pastore di questa Diocesi, avente il compito di giudicare e di regolare tutto quanto appartiene al culto e all’apostolato, nella fattispecie sulle presunte apparizioni e rivelazioni riferitesi al suo territorio, dopo un congruo periodo di attento discernimento – si legge nella nota – ascoltate le testimonianze provenienti dal territorio e avvalendosi di una commissione di esperti, formati da un teologo, da un marianologo, un canonista, uno psicologo e dalla consulenza esterna di alcuni specialisti, considerata la figura di Maria nella Tradizione della chiesa e nella viva fede del popolo di Dio, dopo fervida preghiera decreta la non soprannaturalità dei fatti in questione (Constat de non supernaturalitate)”.

Con il decreto viene imposto ai sacerdoti il divieto di celebrare i sacramenti o atti di pietà da connettere entrambi, in modo diretto o indiretto agli eventi di Trevignano. Inoltre viene disposto il divieto “di recarsi nel luogo dell’apparizione alimentando nei fedeli l’idea che via sia qualche riconoscimento ecclesiale. Alla signora Gisella Cardia e a suo marito Gianni Cardia, inoltre, viene imposto “il rispetto e l’adesione alle decisioni del Vescovo e la disponibilità a compiere un percorso di purificazione che promuova e mantenga l’unità ecclesiale”. Il decreto contiene anche un avvertimento nei confronti dei fedeli a cui viene chiesto di rispettare “l’obbligo disciplinare e spirituale derivante dal pronunciaento ecclesiale di astenersi dall’organizzare incontri privati o pubblici che diano per certa e indubitabile la verità sovrannaturale degli eventi di Trevignano”. Viene precisato anche che il titolo Madonna di Trevignano “non ha alcun valore ecclesiale e non può essere usato come se lo avesse anche in ambito civile”.

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