Nonostante la manifestazione di Roma da parte dei sostenitori della ‘famiglia’. Papa Francesco da tempo lancia messaggi di riforma in questo campo e, prima o poi, cardinali, vescovi e parroci dovranno adeguarsi alla volontà del pontefice.
E’ una svolta storica quella che arriva dal Vaticano. Per la prima volta, infatti, si dice esplicitamente che due persone, pur avendo contratto matrimonio regolare religioso, non devono vivere per forza insieme per tutta la vita. “Lacerazioni profonde, che dividono marito e moglie, e inducono a cercare altrove comprensione, sostegno e consolazione”. Addirittura, Bergoglio ‘giustifica’ la ricerca dell’amante. Scandaloso?
No, perché Sua Santità ammette che a un certo punto la crisi coniugale deve trovare uno sbocco. Che è la separazione. Che poi può diventare divorzio. La ricerca di una terza persona è già troppo tardi. Bisogna sciogliere prima il vincolo matrimoniale. Nell’ottobre prossimo, durante il Sinodo dei vescovi, se ne riparlerà. E, facile immaginarlo, ci sarà guerra tra i porporati. Del resto, già nel Sinodo straordinario dello scorso anno si era parlato di famiglia e di divorzio, con i vescovi divisi pure sulla comunione ai divorziati.
Papa Francesco, però, va avanti come un caterpillar con la sua tesi, che farà storcere il naso a molti cattolici: “A volte può diventare persino moralmente necessaria la separazione, quando appunto si tratta di sottrarre il coniuge più debole, o i figli piccoli, alle ferite più gravi causate dalla prepotenza e dalla violenza, dall’avvilimento e dallo sfruttamento, dall’estraneità e dall’indifferenza”.
Riflettiamo, sì: stare insieme per forza – contro tutto e tutti – è solo controproducente. Fa male. E Dio non l’inflessibile giudice che condanna un matrimonio andato male. Casomai, può puntare l’indice contro i sotterfugi (rapporti extraconiugali) e contro le violenze fisiche e psicologiche inferte all’altro.