Anatrella “all’arancia”. La Commissione per i minori “cucina” “cucina” il prete-psichiatra anti-denunce. L’obbligo c’è

Era intervenuto nei giorni scorsi padre Federico Lombardi, il portavoce del Papa per chiarire che le parole attribuite a monsignor Tony Anatrella sulla non esistenza di obbligo di denuncia da parte dei vescovi davanti ai crimini dei preti pedofili non sono un cambio di linea. “Anatrella – ha spiegato il gesuita – è un esperto in psichiatria e psicologia e sui problemi della famiglia, ecc. Non si tratta quindi in alcun modo – come erroneamente qualcuno ha interpretato – di un nuovo documento vaticano o di una nuova istruzione o di nuove “guidelines” per i vescovi, ma di una conferenza di un esperto, pubblicata insieme a diverse altre su diversi argomenti. Anatrella non dice nulla di nuovo o di diverso da quanto detto finora dalle competenti istituzioni ecclesiastiche”.

Ma quest’acqua sul fuoco non è bastata alla Commissione per la protezione dei minori presieduta dal cardinale Sean O’Malley (nella foto) arcivescovo di Boston e campione della lotta contro gli abusi commessi da ecclesiastici. Così oggi la Sala Stampa della Santa Sede ha diffuso una dichiarazione chiarissima in merito alla vicenda: “Come papa Francesco ha così chiaramente affermato lo scorso 27 settembre a Philadelphia, ‘i crimini e i peccati degli abusi sessuali sui bambini non devono essere tenuti segreti mai più. Garantisco la zelante vigilanza della Chiesa per proteggere i bambini e la promessa della piena responsabilità per tutti’. Noi – continua la dichiarazione ufficiel – desideriamo affermare che i nostri obblighi ai sensi del diritto civile devono essere rispettati, certamente, ma anche al di là di tali vincoli, abbiamo tutti la responsabilità morale ed etica di denunciare gli abusi presunti alle autorità civili che hanno il compito di proteggere la nostra società”.

La Commissione ricorda anche che “negli Stati Uniti, la Charter dei nostri Vescovi afferma chiaramente l’obbligo per tutte le diocesi/eparchie e per tutto il personale di denunciare i sospetti abusi alle autorità pubbliche. Ogni anno presso la nostra riunione di novembre, in una sessione di formazione per i nuovi vescovi, questo obbligo è ribadito, e durante ogni mese di febbraio la seconda Conferenza propone un programma di formazione per i nuovi vescovi che ribadisce in modo chiaro ed esplicito questo obbligo. Come Commissione consultiva del Santo Padre per la Tutela dei Minori, abbiamo recentemente condiviso con papa Francesco una panoramica estesa delle iniziative di educazione della Commissione per le Chiese locali nel corso degli ultimi due anni, e ribadito la volontà dei membri di fornire materiali per i corsi offerti in Roma, compreso tra gli altri il programma annuale di formazione per nuovi vescovi e per gli uffici della Curia romana affinché possano utilizzarli nei loro sforzi per la protezione dei minori”.

farodiroma.it

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