Sinodo / Sui preti sposati il Papa aspetta richieste Vescovi con le nuove indicazioni Congregazione Clero

(Il Movimento Internazionale dei Sacerdoti sposati fondato nel 2003 da don Giuseppe Serrone commenta articolo di Iacopo Scaramuzzi pubblicato in
rubrica Gazzetta Santa Marta, del mensile Jesus ).

Papa Francesco potrebbe valutare positivamente la richiesta di reintegro nel ministero dei preti sposati se fosse presentata direttamente dai Vescovi diocesani. Ai Vescovi sono indirizzate le nuove indicazioni che la Congregazione del Clero ha dato nel testo di un recento Rescritto di dispensa dagli obblighi del celibato concesso a un sacerdote spagnolo (leggi qui).

Di seguito l’articolo:

A inizio pontificato quasi nessuno si accorse dell’udienza privata che Francesco concesse a dom Erwin Kraeutler, missionario austriaco e vescovo nella foresta amazzonica. Ora che attorno al sinodo sull’Amazzonia – ovviamente dom Kraeutler ne è membro – si agitano cardinali, si scatenano blog e testate, si schierano presidenti, industrie, ong fa sorridere andare a rileggere le interviste che egli rilasciò poco dopo a due giornali austriaci, raccontando tranquillamente che col Papa aveva parlato dell’ipotesi di ordinare uomini sposati. Soprattutto, è interessante rileggere un passaggio: 
«Francesco – disse Erwin Kraeutler – ha spiegato che il papa non poteva prendere tutto in mano personalmente da Roma. Noi vescovi locali, che conosciamo meglio i bisogni delle nostre comunità, dovremmo presentare proposte molto concrete. Dovremmo essere “corajudos”, ha detto in spagnolo, che significa coraggiosi, audaci. Un vescovo non dovrebbe muoversi da solo, ha detto il papa. Le conferenze episcopali regionali e nazionali dovrebbero accordarsi su proposte di riforma. E poi portare queste proposte a Roma». C’è tutto il metodo Bergoglio: la riforma è l’obiettivo, l’iniziativa dal basso la benzina, il consenso sinodale il perimetro. Lo schema è quello del «grande sinodo» passato alla storia come Concilio vaticano II ed è sempre lo stesso, che si tratti del sinodo sull’Amazzonia o della doppia assemblea sulla famiglia, del sinodo avviato dalla Chiesa tedesca o di quello ipotizzato per quella italiana. La Chiesa, per Papa Francesco, deve cambiare, ma deve farlo insieme; non può rinunciare all’unità, ma può litigare e differenziarsi; il vescovo di Roma può creare lo spazio, gli altri vescovi devono però essere corajudos.
(Iacopo Scaramuzzi, rubrica Gazzetta Santa Marta, mensile Jesus)

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