Il Movimento Internazionale dei sacerdoti lavoratori sposati commenta le tesi di Andrea Tornielli che su “Vatican Insider” scrive a partire dalla vicenda di don Contin.
Per don Serrone è da sfatare il riferimento a un certo “fatalismo”.
“Dietro simili comportamenti c’è un dramma umano e spirituale che a monte poteva essere prevenuto, innanzitutto al momento dell’ingresso nella vita religiosa, vagliando l’autenticità della vocazione. Ora è l’ora di superare i fatalismi e porre mano nella Chiesa di Papa Francesco alla riforma delle legge sul celibato dei preti, riammettendo nel ministero i preti sposati”.
Di seguito il testo di Andrea Tornnielli:
“Com’è noto il sacerdote (don Andrea Contin), parroco stimato dai fedeli, è stato accusato – ed ha ammesso – di aver organizzato orge e di aver abusato della fragilità di alcune donne che si stavano separando dai mariti per avere con loro rapporti sessuali.
In queste settimane verbali con le deposizioni, interviste, racconti a volte conditi con tocchi di perversa fantasia hanno rappresentato il pane mediatico quotidiano di giornali, tv, talk show. È un riflesso condizionato, prevedibile, scontato: se predichi bene ma razzoli male (in questo caso molto male), quando il tuo male viene scoperto, non soltanto ti si ritorce addosso ma diventa una contro-testimonianza evangelica dalle conseguenze incalcolabili. Uno tsunami inarrestabile.
Si dirà: è un conseguenza dalla quale non si scappa. I racconti zeppi di dettagli piccanti sulle perversioni del sacerdote, sul suo bagaglio di giocattoli erotici, sulle videoregistrazioni delle orge, sul coinvolgimento di un altro prete noto alle cronache nazionali per essere stato presentato come il «direttore spirituale di Belen Rodriguez», erano forse inevitabili. Perché questo è ciò che si attendeva il pubblico.
A scanso di equivoci va detto che ci troviamo di fronte a fatti gravissimi, pur se avvenuti tra adulti più o meno consenzienti. Non si è trattato di un momento di debolezza, di solitudine, di una o di più cadute, vissute come tali da parte di un prete incapace di resistere alla tentazione”.