Psichiatra Alessandro Meluzzi nominato arcivescovo della chiesa ortodossa italiana

 

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La Chiesa Ortodossa in Italia, presente in alcune città italiane e dal 2010 caratterizzata da vicissitudini interne – al punto che con tale sigla vanno intese almeno due realtà – nasce dal tentativo, in seguito non concretizzato, di portare sotto un’unica giurisdizione le comunità ortodosse composte prevalentemente da italiani. Alla guida di tale realtà è stato, sin dalla sua fondazione – nel 1991 –, il vescovo Antonio De Rosso (1941-2009), nato a Farra di Soligo (Treviso). Nel 1968 è ordinato sacerdote cattolico dal vescovo di Vittorio Veneto mons. Albino Luciani (1912-1978), il futuro Papa Giovanni Paolo I, ma all’inizio degli anni 1980 abbandona la comunione ecclesiale per approdare nel mondo delle comunità ortodosse. Nel 1997 assume il titolo di Metropolita di Ravenna e d’Italia della Chiesa Ortodossa in Italia, in seguito coadiuvato nei suoi incarichi da mons. Basilio Grillo Miceli – nato Giuseppe Grillo a Vittoria (Ragusa) il 18 luglio 1937 –, che dopo la scomparsa di De Rosso è eletto dall’assemblea ecclesiastica metropolitana, il 16 marzo 2009, quale Metropolita di Ravenna, di L’Aquila e d’Italia.

Giunta dal mondo vecchio-calendarista del Sinodo greco della resistenza, la Chiesa Ortodossa in Italia ha cercato di affiliarsi alla Chiesa ortodossa bulgara, passando dal 1995 un certo periodo sotto la protezione canonica del metropolita bulgaro dell’Europa centrale e occidentale, Simeon (Dimitrov), con sede a Budapest. In seguito, tuttavia, è rimasta legata a una fazione dissidente dell’episcopato bulgaro, unendosi a una serie di gruppi scismatici nazionalisti in Ucraina, Montenegro e altri Paesi. Il 10 gennaio 2009 la Chiesa Ortodossa in Italia ha elevato a cattedrale metropolitana la storica chiesa di Santa Croce in Via Arco di Santa Croce a L’Aquila, ricevuta in consegna dall’amministrazione comunale. L’avvenimento non ha mancato di suscitare alcune riserve da parte della locale Chiesa cattolica, al punto che l’arcivescovo cattolico del capoluogo abruzzese, mons. Giuseppe Molinari, ha emanato un “Comunicato in merito alla Chiesa ortodossa d’Italia”. Dopo il terremoto del 2009 la chiesa de L’Aquila è in restauro, e la sede della Chiesa Ortodossa in Italia afferente alla linea di mons. Grillo Miceli è stata spostata a Vigna di Valle, una frazione del comune di Bracciano (Roma).

Come accennato, dopo la morte di De Rosso, alla guida della Chiesa Ortodossa in Italia gli è succeduto Grillo Miceli; nel 2010, a un anno di distanza, non essendo nel frattempo giunto il placet all’elezione quale nuovo Metropolita da parte del Patriarcato ortodosso di Bulgaria (Sinodo Alternativo Bulgaro) per succedere al defunto, Grillo Miceli ha proseguito la sua funzione dando vita a una giurisdizione, che fra molti contenziosi, si è presentata – fino all’estate 2014 – come Chiesa Ortodossa in Italia (o Chiesa Ortodossa Italiana).

L’8 maggio 2011 la giurisdizione di Grillo Miceli ha consacrato vescovo il sacerdote ucraino Vitalyy Kuzhelnyy – in precedenza già consacrato vescovo, nel 2009, da mons. Emmanuel Milingo, scomunicato dalla Chiesa Cattolica nel 2006 –, nominato parroco della chiesa di San Basilio a Viareggio (Lucca) nonché Arcivescovo di Viareggio e di tutta la Toscana; in seguito, il 14 ottobre 2012, lo stesso Kuzhelnyy (ora mons. Ireneo) è stato consacrato Vescovo e nominato Vice-Esarca della Diocesi dei Slavi in Diaspora da mons. Nicolas, Patriarca e Metropolita d’Europa di una realtà ortodossa autocefala, la Chiesa Ortodossa d’Europa, con sede a Parigi. Nel giugno 2014, a conferma della complessità delle vicende interne cui si è fatto riferimento in esordio, mons. Basilio – nella sua veste di Metropolita Primate della Chiesa Ortodossa Italiana – ha reso noto un decreto di scomunica e riduzione allo stato laicale del suo (ex) Vice-Metropolita mons. Vitalyy (scomunica e riduzione reputate nulle a tutti gli effetti da Vitalyy Kuzhelnyy), mentre quest’ultimo, contemporaneamente, ha reso noto di essere stato eletto Arcivescovo d’Italia e Primate di un’ennesima (e distinta) Chiesa Ortodossa Italiana, non riconoscendo più le prerogative di mons. Basilio, non da ultimo in considerazione dei contenziosi circa la validità o liceità della sua guida della Chiesa Ortodossa Italiana dopo la morte di De Rosso, nonché del suo episcopato. Gli sviluppi più recenti del contenzioso hanno fatto sì che Giuseppe Grillo non rivendichi più attualmente i suoi titoli episcopali né di rappresentanza della Chiesa Ortodossa in Italia, ma si presenti più semplicemente come un monaco ortodosso.

La nuova e ulteriore Chiesa Ortodossa Italiana, guidata da mons. Ireneo, si era d’altro canto posta in essere al di fuori della giurisdizione – in sé peraltro vigorosamente contestata – di mons. Basilio, ponendosi nell’alveo della già menzionata realtà ortodossa autocefala, la Chiesa Ortodossa d’Europa, amministrata a Parigi da mons. Nicolas, cui peraltro fanno riferimento anche in Italia altre realtà della “galassia ortodossa” composta da linee di successione episcopale non riconosciute dalle Chiese ortodosse in comunione. Allo stato attuale la Chiesa Ortodossa Italiana guidata da mons. Ireneo sembra godere del seguito della maggioranza dei pochi fedeli e delle scarse strutture ecclesiastiche – oltre alle sue proprie – che avevano sin qui seguito mons. Basilio; al termine di una cerimonia solenne svoltasi il 27 luglio 2014 nel sito templare in località Castel Araldo, nel comune di Marta (Viterbo), mons. Ireneo ha proceduto alla canonizzazione di Jacques de Molay (1243-1314), ultimo Maestro dell’ordine dei cavalieri templari, nonché santo protettore della Chiesa Ortodossa Italiana.

Un’altra parte di fedeli della Chiesa Ortodossa in Italia, non avendo approvato le scelte di Grillo, si è costituita in Associazione “Metropolita Antonio” e ha aderito – il 5 giugno 2011, per poi staccarsene nel 2013 –, alla giurisdizione della Metropolia di Aquileia, pur mantenendo la propria autonomia di sodalizio di fedeli ortodossi italiani, mentre alcuni fedeli sono dal canto loro rientrati in comunione con la Chiesa Cattolica nel rito bizantino. La Chiesa Ortodossa in Italia – Associazione “Metropolita Antonio” si dichiara “in perfetta comunione di fede e sacramentale con tutto il pleroma delle Chiese Ortodosse che seguono Cristo con retta fede e sana volontà”. Attualmente essa aderisce alla Chiesa Vetero-Cattolica Romana Ortodossa, una giurisdizione guidata da Georgios Grigorios Papathanasiou – nato nel 1949 a Salonicco, in Grecia, che il 2 febbraio 2014, a Pescara, ha consacrato vescovo Alessandro Landerset, così dando vita alla Diocesi d’Eraclea e d’Italia della Chiesa Vetero Cattolica Romana, la quale a sua volta si declina, fra le altre realtà, in una Fraternità Sacerdotale Pio XII – che si richiama all’eredità del movimento vetero-cattolico riconducibile alla figura di Arnold Harris Mathew (1852-1919), il primo vescovo della Chiesa Vetero-Cattolica nel Regno Unito.

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