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“Matrimonio e ordine sacro sono due sacramenti conciliabili secondo la prassi delle prime comunità cristiane che avevano al loro interno papi, vescovi e preti sposati“.
Don Giuseppe Serrone, fondatore dell’associazione Sacerdoti Lavoratori Sposati non ci sta a rimanere in silenzio di fronte alle dichiarazioni di oggi di Papa Benedetto XVI che a Frascati ha ricordato come la scelta della verginità per il sacerdozio sia “per sempre“.
“I preti sposati sono oltre 100mila – dice Serrone – e non vogliono esser chiamati ex preti“, perché “hanno abbandonato il ministero regolare, ma non la Chiesa. E’ un’ingiustizia, perché le autorità ecclesiastiche escludono dal ministero i sacerdoti che si sposano e mantengono sull’altare coloro che commettono abusi sessuali e pedofilia“, aggiunge.
Durante l’omelia della messa celebrata a Frascati, il Papa ha affrontato la questione dei matrimoni per i sacerdoti dicendo che la scelta della verginità per il sacerdozio “è per sempre”. Rivolgendosi ai giovani della diocesi laziale nel corso della messa celebrata davanti alla cattedrale tuscolana, Benedetto XVI ha auspicato oggi che che essi sentano “la gioia di rispondere a Dio con tutto sè stessi, donandola nella via del sacerdozio e della vita consacrata o nella via del matrimonio“. Sono, ha ricordato Ratzinger, “due vie complementari che si illuminano a vicenda, si arricchiscono reciprocamente e insieme arricchiscono la comunità“. Secondo il Papa, “la verginità per il Regno di Dio e il matrimonio sono entrambe vocazioni, chiamate di Dio a cui rispondere con e per tutta la vita“.
In un comunicato emesso dalla sua associazione (dotata anche di un sito internet: http://nuovisacerdoti.altervista.org/), Serrone ha ricordato che “i preti sposati sono ovunque nel mondo e non piace loro essere chiamati ex preti, perché una volta ordinati validamente sacerdoti si rimane sacerdoti per sempre sempre a partire dal passo biblico: ‘Tu sei sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedek’. Settori della Chiesa cattolica e il popolo in generale, continuano a chiamarli ex preti. Hanno abbandonato il ministero regolare in servizio alle diocesi e alle parrocchie, ma non hanno abbandonato la Chiesa, tranne rare eccezioni”.
Serrone, ex parroco e prete sposato dal 2002 che ha fondato l’associazione nel 2003, cita le dichiarazioni di Pedro Casaldaliga, vescovo di San Felice, in Brasile che ha detto di “non credere che tutti i 100.000 preti sposati di tutto il mondo, sono superficiali e senza ideali“.
Ben “39 papi erano sposati, tra cui (secondo la tradizione cattolica) il primo, l’apostolo Pietro, la cui suocera venne guarita secondo il Vangelo da Gesù (Mt 8,14-15)”, ricorda Serrone. “Non c’è bisogno di essere prete sposato per vedere la tremenda ingiustizia che alcuni uomini della chiesa usano contro questo grande gruppo di sacerdoti. Oltre a ordinare uomini sposati di altri riti cattolici e di altre confessioni cristiane non cattoliche (come i pastori che di recente hanno lasciato la Chiesa anglicana), le autorità ecclesiastiche escludono dal ministero i sacerdoti che si sposano e spesso mantengono sull’altare coloro che hanno una doppia vita e coloro che commettono abusi sessuali e reati di pedofilia“.
Il fondatore dell’associazione dei Sacerdoti Sposati ricorda infine che il teologo Bernard Häring, riferendosi all’introduzione del celibato obbligatorio, mediante una legge ecclesiastica, “faceva notare che se coloro che hanno la potestà e la responsabilità del ministero per la comunità ecclesiale, in un momento storico particolare hanno introdotto in piena libertà la legge del celibato, e quindi, senza venire meno alla fedeltà a Cristo, hanno abolito una tradizione che risaliva al tempo degli apostoli”. “Non vedo perché, in questo nostro momento storico particolare – conclude quindio Serrone – non possano venire meno ad una tradizione posteriore per tornare a quella apostolica o dei primi secoli. Oggi, di fronte alla carenza di vocazioni al ministero presbiterale, mi sembra che tale cambiamento della norma di diritto, oltre ad essere pastoralmente indicato sia, forse, anche obbligatorio“.
affaritaliani.libero.it
15 Luglio 2012 18:22