La Iena Nina Palmieri torna sulla storia del Prete, finto giudice, a luci rosse per scoprire dove l’uomo trova i soldi per i suoi vizietti.
Qualche mese fa la iena Nina Palmieri aveva, con l’aiuto di un escort partenopeo, smascherato un Parroco con il vizietto di fingersi Giudice e di spendere migliaia su migliaia di euro in escort, droga e hotel di lusso. L’uomo, tale Don Luca, aveva promesso a Nina di dimostrarle che i soldi usati per i suoi “hobby”, per i regali ai suoi amanti e per una carta di credito dal plafond di 10.000 euro non erano rubati alla chiesa ma derivanti da un’eredità di famiglia. Dopo un troppo lungo silenzionella puntata di domenica 7 febbraio della trasmissione di Italia 1 Le Iene la Palmieri torna dal Parroco che per molto tempo si è negato per cercare di scoprire la verità su quell’uomo del quale Nina era diventata oggetto di intime e commoventi confessioni sulla sua solitudine e sulla sua sessualità.
Nina Palmieri si è recata nel paese dove Don Luca era Parroco e la gente del posto non si è trattenuta e ha spiegato all’inviata che il Prete non faceva altro che chiedere offerte tanto da essere soprannominato alla fine Don Euro. Una delle parrocchiane ha racconta a Le Iene che Don Luca addirittura bussava alle porte dei fedeli chiedendo soldi per famiglie bisognose o per bollette (da 3000 euro!) che la Chiesa non si poteva permettere. Molti dei soldi Don Luca li chiedeva anche per le confessioni, per le indulgenze e per i sacramenti come battesimi e così via arrivando addirittura a viaggiare per i posti limitrofi alla sua sede con una tanica che raccontava contenete l’acqua di Madjugorie prendendo in giro soprattutto le persone anziane.
Nina Palmieri per gran parte del suo servizio ascolta le voci della cittadina dove Don Luca era Parroco ma di lui non trova neanche l’ombra fino a che una lettera anonima di un Sacerdote arrivata a la redazione de Le Iene e a lei destinata confessa che il “Prete Giudice” sono 20 anni che spende i soldi dei suoi fedeli, che è protetto da potenti. Nella lettera c’è anche l’indirizzo dell’albergo di proprietà della chiesa in cui l’uomo si nasconde dove Nina subito va fingendosi, insieme a un suo collega, una mera turista. Riconosciuta da alcuni Nina scopre le sue carte e per fortuna nell’hotel, tra tanta omertà, c’è chi ammette di conoscere il Parroco e che svela che ancora l’uomo dice messa e usa vari escamotage per racimolare soldi anche se la notizia più sconvolgente è che la Diocesi ha comprato a Don Euro una casa da ben 200.000 euro. Finalmente, proprio nella lussuosa dimora, Nina trova Don Luca e lo attacca senza ricevere alcuna risposta. Non contenta, sul finale del suo estenuante tentativo di fare giustizia in nome di tutte le persone raggirate dal Parroco, Nina va dal Vescovo al quale Don Luca ha dovuto per anni rendere di conto e che conosce tutta la storia. “Io ho saputo quello che è successo e a quel punto gli ho fatto lasciare la Parrocchia. Lui non è un uomo protetto ma un uomo da recuperare” dice il Vescovo che conclude “Non ci è mai stata un’accusa vera e propria quindi non c’è mai stata un’indagine”. Non resta che sperare, a questo punto, della giustizia divina.