PADOVA. Il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, ha aperto una procedura per la sospensione a divinis di don Andrea Contin, il parroco accusato di aver dato vita a orge in canonica. «Sono incredulo e sofferente – ha detto – ma sto agendo perché anche se alla fine di questa vicenda non ci fosse rilevanza penale, canonicamente siamo in dovere di prendere dei provvedimenti disciplinari. Le conclusioni a cui sono arrivato mi fanno soffrire ma sono necessarie. Non sono provocate dal clamore mediatico ma da indagini dirette e dalla constatazione che questi fatti rendono don Contin non idoneo ad esercitare la sua missione. Per questo motivo per don Andrea ho aperto una proceduta per la sospensione “a divinis” in attesa di approfondire questioni che potranno portare alla sua dimissione dalla vita clericale».
«Abbiamo visto ampliarsi a dismisura la vicenda. Nei mesi di dicembre e gennaio – ha aggiunto il vescovo – è esplosa anche se come Chiesa avevamo già fatto dei passi in precedenza. Abbiamo ricevuto delle segnalazioni inizialmente anonime perchè creavano disagio a chi si dichiarava. In questo caso diventa infatti fondamentale tutelare la riservatezza e verificare l’attendibilità per appurare le responsabilità personali. Un atto scritto e autografato è arrivato a fine maggio e un altro a metà ottobre. Da qui è partita l’indagine del tribunale ecclesiastico ed è stato consigliato alle persone che si sono rivolte a noi di rivolgersi alla magistratura direttamente».
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