Opinione sul celibato: commento sul blog

Le diverse fasi storiche tuttavia sono abbastanza controverse, specie sul versante del celibato. E’ vero che inizialmente non c’era alcun divieto, né restrizione al riguardo -anche nelle lettere paoline si parla di vescovi sposati- ma per contro abbiamo assitito nel corso della storia a casi di abuso, di nepotismo, di favoreggiamento nei riguardi dei figli propri a discapito del popolo di Dio, la storia è piena di questi esempi. La separazione tra clero e laici poi, non credo sia da addebitarsi alla storia della castità, tant’è che già il grande Pascal considerava i religiosi "casti come angeli e perfidi come demoni". La separazione trae più origini da certo giudaismo settario formante il cristianesimo, fin dalle origini, che non a causa di certa superiorità relativa alla castità, ritenendo indegni il matrimonio rispetto ai voti religiosi/. Asserire questo è falso e fuorviante. Personalmente ritengo che la autorità ecclesistiche debbano regolamentare, porre rimedio questo aspetto -per certi punti di vista fondamentale a quanto pare- e lasciare agli uomini la libertà che si confà ai figli di Dio senza porre sulle loro spalle pesi troppo grandi.La lettera poi uccide: è meglio un prete innamorato ad uno arido e sclerotico, purché quell’amore sia irradiazione e imput ad un amore più grande e universale. Poi è una questione di coscienza: è ovvio che al cospetto di Dio e davanti all’altare del "Sacrificio Sommo" ci si va casti.

La purezza parte dal cuore, è vero, ma anche il corpo deve esserlo, e con esso i pensieri.

L’amore apre gli orizzonti, non li chiude. Anch’io ho amato e amo un consacrato da talmente tanto tempo che ne ho perso il conto, e lo amo in tutta la sua interezza. Amo la sua umanità e rispetto e onoro il suo essere sacerdote e in lui amo Dio e i fratelli. Non lo sottoporrei mai di fronte ad una scelta. L’amore è dono, altrimenti non è amore, è una falsificazione dell’amore il quale richiede ascesi, preghiera e non è privo di quel dolore che purifica. Se non si ha la forza di morire per amore sarebbe meglio chiamarlo con altro nome e coprire le proprie nudità!

7 Risposte a “Opinione sul celibato: commento sul blog”

  1. Non si preoccupi dott.Advita.

    Sono spiacente per il malinteso che si è creato dovuto, forse alla incapacità di sintonizzarci sulla stessa lunghezza d’onda, e soprattutto alla mancanza di conoscenza reciproca. Questa nostra incomprensione iniziale, superata senz’altro, non può che lasciare spazio alla stima e ad una grande simpatia.Tornerò a farvi visita -sono un tipo abbastanza ruvido,tetragono, monolitico- mi volete ancora??!!!

    Grazie per il chiarimento

    Con affetto

    L’amica scrivente

  2. Riporto la risposta della curatrice della rubrica “testimonianze d’amore”.

    Per la redazione

    don Giuseppe Serrone

    “Gentile Signora,comprendo benissimo il Suo sdegno, ma io ricevo anonimamente le lettere da inserire nella rubrica e colgo l’occasione per rispondere, ovviamente a modo mio, in base ad un “mio ascolto” e, mai e poi mai, mi permetterei di giudicare una Sua opinione. Purtroppo rivolgendomi ad “un pubblico” accade di generalizzare e quindi, involontariamente di “usare il testo come spunto”. ! Se Lei nota, la Sua è la prima lettera “indiretta” e cioè in cui non rispondo rivolgendomi alla persona. Credo comunque sia mio dovere scusarmi con Lei perchè posso capire la brutta sensazione di “strumentalizzazione”. Rispetto pienamente il Suo punto di vista e, oserei dire che, addirittura, concordo con Lei su molti punti.Mi dispiace se ci sono stati involontari “giudizi di valore” sui contenuti o “pareri non richiesti”. Spero Lei voglia continuare ad arricchire il blog, anche perchè le sue opinioni mi sembrano ben documentate.La Sua osservazione, peraltro, percepita anche da me, sarà comunque utile per valutare in seguito con più attenzione l’inserimento in “testimonianze” delle mails che mi pervengono. Mi permetta comunque di ringraziarla (non sono un tipo complimentoso!) di cuore. Advita”

  3. Egregio don Serrone, ci siamo scambiati due parole nella mail privata e, si mi consente, vorrei risponde pubblicamente facendoLe presente fin d’ora la mia stima e il mio apprezzamento per il lavoro e l’impegno che svolge affinchè tanti sacerdoti che si sono trovati “al bivio” possano avere la giusta collocazione e continuare a portare quei frutti che lo Spirito ha impresso loro nel momento dell’ordinazione sacerdotale. Il Sigillo della consacrazione, come Lei sa è indelebile: nessun essere umano può cancellarlo. L’amore per Cristo e il desiderio struggente di continuare ad amministrare i Sacramenti segnarenno per sempre l’anima di ognuno di voi che avete dovuto operare una svolta alla vostra esistenza. Ogni giorno della vostra vita -se pur allietato e confortato da figli e compagna di vita- è segnato tuttavia da una struggente malinconia e vuoto incolmabile. Per questo motivo e per altro ancora sono a vostro favore e vi sostengo. Precisato ciò, vorrei chiarire in perché del mio cipiglio in merito. Mi sono sentita offesa dalla superficialità della risposta, un’offesa dettata non tanto dalla risposta in sé ma dal modo provocatorio col quale la vostra collaboratrice Advita si è proposta.

    Tuttavia non credo sia necessario togliere gli interventi, non ho nulla in contrario in merito

    Cordiali saluti

  4. La redazione del sito nell’inserire il suo commento (il suo era un commento pubblico e non privato inserito nel blog!) non ha strumentalizzato i suoi testi.

    Com perarltro già indicatole con una mail privata se lei lo desidera i suoi testi saranno immediatamente cancellati.

    Per quanto riguarda le nostre risposte nella rubrica “testimonianze d’amore” sono un tentativo di dialogo e mi sembra che la libertà di opinione e di commento è fondamentale per la crescita del dibattito legata alle tematiche del sito.

    Tuttavia le risposte non hanno la pretesa di essere esaustive o vincolanti per i visitatori o i diretti interessati, ma sono solo un’opinione e come tali credo che devono avere tutto il rispetto come tali.

    Grazie

    per la redazione

    don Giuseppe Serrone

  5. DETTO CIO’, CONSIDERO I CONSIGLI DI ADVITA INGENUI E DANNOSI PER TUTTE QUELLE PERSONE CHE SOFFRONO IL DRAMMA DELLA SOLITUDINE A CAUSA DI CONFLITTI INTERIORI INERENTI A SITUAZIONI CHE RIGUARDANO LA SFERA AFFETTIVA TANTO DELICATA QUANTO SENSIBILE! SI TOCCANO CON TROPPA DISINVOLTURA, A MIO AVVISO, NERVI TROPPO SCOPERTI, RELAZIONI SPESSO IRRISOLVIBILI, CONTROVERSE E SENZA VIA D’USCITA CON L’ARIA DI CHI STA SOPRA LE NUVOLE, TOTALMENTE FUORI DALLA REALTA’, QUANDO INVECE L’APPROCCIO AL TEMA E’ STRAORDINARIAMENTE SERIO E DRAMMATICO IN TUTTE LE SUE SFACCETTATURE. NEI CASI IN CUI SI APRE LO SPIRAGLIO, SE C’E’, E SI DECIDE DI PERCORRERE UNA VIA ALTERNATIVA, QUESTA NON E’ CERTAMENTE PRIVA DI DOLORE E DI PROVE INDICIBILI. UNA VIA LA QUALE PERCORRERLA PROVOCA SOVENTE ROTTURE E FA VACILLARE TUTTE LE CERTEZZE PROPRIO PERCHE’ SI SCONTRA CON LA DUREZZA DEL CONFRONTO E DELLA REALTA’.

    RISPONDERE A PROBLEMATICHE DI QUESTO TIPO CON GLI “OCCHIALI ROSA DI LIALA” QUASI CHE TUTTO FOSSE UN ROMANZO D’AMORE A LIETO FINE E’ SEGNO DI IMMATURITA, DI INCONSISTENZA, DI INCOSCIENZA, E NON GIOVA NE’ ALLA CAUSA CHE PERORATE NE’ ALLA SERIETA’ E CREDIBILITA’ DEL SITO STESSO

    L’AMICA SCRIVENTE

    utente anonimo

  6. CONTRIBUTO, SE PUR MODESTO.. INVECE HO RITROVATO IL MIO PENSIERO NELLA RUBRICA” STORIE D’AMORE”.

    IN PRIMIS SONO RIMASTA SCONCERTATA , PER NON DIRE DELUSA, E PURE UN TANTINO SECCATA PER IL MODO ARBITRARIO CON IL QUALE L’AVETE STRUMENTALIZZATA.

    SECONDARIAMENTE RITENGO CHE IL VOSTRO APPROCCIO AL TEMA, ASSAI SPINOSO E TUTT’ALTRO CHE ROMANTICO PER LA COMPLESSITA’ E SERIETA’ CHE COMPORTA, SIA TUTT’ALTRO CHE EFFICACE, ANZI, LO CONSIDERO DISTORTO: I CONSIGLI CHE DATE SONO FUORI DALLA REALTA’ SDOLCINATI E INCONSISTENTI E INDUCONO ALL’ERRORE E ALLA DELUSIONE.

    FATTA QUESTA PREMESSA LE SCRIVO IN RISPOSTA QUANTO SEGUE:

    MI PERMETTA, CARA ADVITA, DI DISSENTIRE: QUI NON SI TRATTA AFFATTO DI “ACQUISIRE SICUREZZA ATTRAVERSO UN PENSIERO PER AMMANSIRE LA COSCIENZA” E NEPPURE DI UN “TENTATIVO PER GIUSTIFICARE IL PROPRIO AMORE” -ALMENO E’ QUESTO CHE SI EVINCE DAL SUO INTERVENTO IN RIFERIMENTO ALLA MIA TESTIMONIANZA- CREDO, INVERO, CHE L’ASPETTO RELATIVO ALLA COSCIENZA SIA ASSOLUTAMENTE SECONDARIO, NEL SENSO CHE LA COSCIENZA ,COME IMMAGINO LEI SAPPIA, PUO’ ESSERE PERCEPITA IN DIVERSI MODI, PUO’ ANCHE ESSERE FALSA PUR CONSERVANDO I CONNOTATI DELLA VERITA’, MA E’ UNA VERITA’ SOGGETTIVA E NON SEMPRE RISPONDENTE AL VERO. PER CIO’ CHE RIGUARDA LA MORALE POSSO RISPONDERLE CON LA VOCE DI S.PAOLO: “TUTTO E’ LECITO, MA NON TUTTO EDIFICA”. C’E’ UNA MORALE FONDAMENTALE CHE CI INVITA E CI OBLIGA AL RISPETTO DI NOI STESSI E DEGLI ALTRI E SI CONDENSA IN UNA SOLA PAROLA “AMORE”.

    QUESTA (LA MORALE) NON E’ AFFATTO IMPOSTA DALL’ESTERNO QUASI CHE A DETTARCELA FOSSE UNA ECCLESIOLOGIA FORCAIOLA, E NEPPURE UNA SCORCIATOIA INTERIORE PER GIUSTIFICARE NOI STESSI E LE NOSTRE AZIONI. CHE CI SIA, POI,UNA MORALE DETTATA DALLE CIRCOSTANZE AFFINCHE’ CI SI POSSA SENTIRE A POSTO BEH, FRANCAMENTE, QUESTO E’ UN SUO COMMENTO E GIUDIZIO DEL TUTTO PERSONALE E GRATUITO. A MIO SOMMESSO AVVISO, SCEVRO DA PRESUNZIONE, RITENGO CHE CIASCUNO SIA ARBITRO E RESPONSABILE DI SE STESSO E DELLE PROPRIE AZIONI SECONDO IL GRADO DI CONSAPEVOLEZZA, DI SERIETA’ E DI MATURITA’ RAGGIUNTA. CHE L’AMORE APRA GLI ORIZZONTI E’ FUORI DISCUSSIONE, MA, RIPETO, BISOGNA ESSERE IN GRADO DI CAPIRE COSA S’INTENDA PER AMORE (PAROLA TROPPO USATA E ABUSATA).

    ESISTE AMORE PURO E IMPURO? FRANCAMENTE HO I MIEI DUBBI. RISPONDO DI NUOVO CON LA VOCE DI S.PAOLO “TUTTO E’ PURO PER I PURI”! SE QUESTA PAROLA DELL’APOSTOLO -E IN ULTIMA ISTANZA DI DIO- E’ VERA COM’E’ VERA: NON ESISTE AMORE IMPURO: CIO’ CHE NON LO E’ NON E’ ASCRIVIBILE ALLA PAROLA “AMORE”.

    ESISTE DUNQUE L’AMORE. MA L’AMORE, SE NON E’ MEDIATO DALLA VOLONTA’ IN PRIMIS, DALLA RAGIONE E DALLA COSCIENZA E’ TALE AD UN TORRENTE IN PIENA CHE TRACIMA E TRAVOLGE, O PEGGIO ANCORA E’ COME FUOCO CHE DIVAMPA E DISTRUGGE LASCIANDO DIETRO DI SE UNA STEPPA ARIDA E SENZA VITA!

    L’AMICA SCRIVENTE DI CUI SOPRA.

    utente anonimo

  7. La curatrice, Advita, della rubrica “Testimonianze d’amore” nel sito della nostra associazione ha risposto:

    E’ un commento dotto ed interessante che ci rende partecipi di alcuni passaggi ideologici suffragati dalla storia. Questa donna ha acquisito la propria sicurezza attraverso un pensiero, forse audace, ma poggiato su credenze che tendono ad ammansire la coscienza comune. La nostra mente ha bisogno di ancorarsi a sicurezze che ci facciano sentire a posto con noi stessi e con l’ambiente circostante a seconda del nostro contesto di vita. Ovviamente le persone che frequentano “testimonianze” sono cattoliche e la delega dei propri sentimenti a Dio, ai suoi comandamenti, alle regole ecclesiastiche compaiono in ogni lettera. C’è una “morale” che giustifica e perdona. Ciò accade in ogni forma di religione organizzata che richieda osservanza ad un’entità superiore che tutto vede e a tutto risponde. Tanto più radicate sono le nostre convinzioni tanto più faticoso è il tentativo di dare congruenza a scelte e comportamenti. E’ un compito laborioso! Spesso percorriamo la via dell’amore dovendo giustificare il nostro stesso amore. Eppure, come dice l’ amica scrivente, “l’amore apre gli orizzonti, non li chiude” ed ancora “Se non si ha la forza di morire per amore sarebbe meglio chiamarlo con altro nome e coprire le proprie nudità!”. L’amore coincide sicuramente con l’ “espansione” e talvolta con il senso stesso della vita. Ma ogni storia è diversa e va ascoltata attraverso “quella” particolare, specifica musicalità: armonie, dissonanze, tempi. I sentimenti riverberano come onde sonore e danno sempre ritmi diversi, del tutto soggettivi. Alle volte stridono, cozzano, infrangono…eppure, come dice la canzone, …” anche tutto questo è amore”! Buona notte care amiche, domani è un altro giorno e gli amori di ogni razza e di ogni colore, vissuti o desiderati, si muoveranno in tutti i siti del mondo: nei grattacieli, sotto i ponti, negli alberghi, nei mercati, nelle chiese…Amori puri o impuri? Abbraccio forte. Advita

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