Una vecchio luogo comune così recita: «Prima o poi tutto quello che succede in America, arriva in Italia». C’è da sperare che nel caso dell’asta delle frequenze televisive il buonsenso popolare funzioni ancora. Mentre il ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, ha preferito prendere tempo, rinviando ogni decisione sul beauty contest per tre mesi, il Congresso americano ha raggiunto uno storico compromesso bipartisan sulla vendita degli slot destinati ai grandi network televisivi.
Repubblicani e democratici si sono messi d’accordo per riprendersi le frequenze televisive in passato concesse gratuitamente (indennizzando i broadcaster nazionali con 1,75 miliardi di dollari) e bandire un’asta riservata ai giganti delle telecomunicazioni. In questo modo, i parlamentari americani contano di avere un molteplice effetto positivo per l’economia: prima di tutto, un forte miglioramento della banda larga, visto che la rete attuale ormai è quasi al collasso dopo la crescita esponenziale degli smartphone e dei tablet; poi la creazione di circa 700mila nuovi posti di lavoro nel settore delle tlc, stando alle previsioni di Greg Walden, deputato repubblicano; infine, si prevede un forte incasso per il governo di Obama, stimato in 25miliardi di dollari. Soldi che in tempi di deficit federale galoppante non fanno male. Saranno reinvestiti per investimenti pubblici e per potenziare il welfare: 7 miliardi serviranno per creare una rete wireless destinata esclusivamente ai servizi d’emergenza, ossia per il lavoro di poliziotti e pompieri.
Tutto il resto invece sarà destinato al finanziamento dell’estensione dei sussidi di disoccupazione. Insomma, le multinazionali delle tlc finiranno per pagare l’aumento delle protezioni sociali. Uno schema suggestivo. Quando arriva in Italia?
Repubblicani e democratici si sono messi d’accordo per riprendersi le frequenze televisive in passato concesse gratuitamente (indennizzando i broadcaster nazionali con 1,75 miliardi di dollari) e bandire un’asta riservata ai giganti delle telecomunicazioni. In questo modo, i parlamentari americani contano di avere un molteplice effetto positivo per l’economia: prima di tutto, un forte miglioramento della banda larga, visto che la rete attuale ormai è quasi al collasso dopo la crescita esponenziale degli smartphone e dei tablet; poi la creazione di circa 700mila nuovi posti di lavoro nel settore delle tlc, stando alle previsioni di Greg Walden, deputato repubblicano; infine, si prevede un forte incasso per il governo di Obama, stimato in 25miliardi di dollari. Soldi che in tempi di deficit federale galoppante non fanno male. Saranno reinvestiti per investimenti pubblici e per potenziare il welfare: 7 miliardi serviranno per creare una rete wireless destinata esclusivamente ai servizi d’emergenza, ossia per il lavoro di poliziotti e pompieri.
Tutto il resto invece sarà destinato al finanziamento dell’estensione dei sussidi di disoccupazione. Insomma, le multinazionali delle tlc finiranno per pagare l’aumento delle protezioni sociali. Uno schema suggestivo. Quando arriva in Italia?
Gianni Del Vecchio – europaquotidiano