David Ridsdale, 49 anni, nipote di Gerald Ridsdale, il prete pedofilo che non ha risparmiato nemmeno un familare. Abusato dallo zio dagli 11 ai 15 anni, oggi è il portavoce del gruppo di vittime ed è uno di quelli che hanno fatto scoppiare il caso Ridsdale, nel 1993. “Vedo qui il cardinale Pell – dice David- ma io lo conoscevo come George, che viveva con mio zio e un altro prete. Nel 1993 ho fatto una cosa molto dolorosa, ho chiamato tutti gli amici di famiglia anche George Pell che era l’aricvescovo ausiliario di Melbourne in quel periodo e gli ho chiesto aiuto, se mi potevano aiutare a trovare medici e psicologi per uscire dal dolore che avevo per quello che mi avevano fatto e Pell mi ha chiesto, come poteva farmi stare tranquillo. Allora ho chiamato la polizia e ho denunciato tutto e ho scoperto che avevano già una inchiesta in corso”. Nel 2001 è esploso il caso di Boston con il Boston Globe e il Papa è intervenuto dicendo che era una cosa che riguardava i preti americani. “Quando dici che sei di Ballarat la prima domanda che ti fanno è a che scuola andavi? Perché c’erano molte scuole coinvolte”, continua Paul. “Io ho provato a uccidermi varie volte. Molti miei compagni si sono suicidati, solo in classe mia, sei persone”. Più che la verità chiedono aiuto: “La nostra città è sotto shock noi vogliamo che il Vaticano si prenda la responsabilità, smetta di coprire queste gli abusi e aiuti i sopravvissuti a riprendersi perché ci vogliono lunghe cure per riprendersi e non è giusto che debba pagarle lo Stato e non la Chiesa” di GERALDINE SCHWARZ
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