UDINE. Irrompe in chiesa e si avventa sulla bacheca dove vengono affisse le pubblicazioni con gli orari delle messe, menando pugni a destra e a sinistra.
Erano le 18 sabato quando un cittadino etiope di 38 anni, residente a Udine si è presentato con fare minaccioso dinanzi alla chiesa di San Marco Evangelista in viale Volontari della Libertà. A quell’ora si stava celebrando una messa e i fedeli erano riuniti all’interno di una cappella.
L’uomo, che avanzava con fare minaccioso, ha subito manifestato un atteggiamento aggressivo e si è messo a tirare pugni sul portone di ingresso inveendo e urlando parole prive di senso. Dopo aver sferrato una serie di pugni al portoncino d’ingresso è entrato nella bussola e se l’è presa con la bacheca all’interno della quale vengono esposte le pubblicazioni destinate ai parrocchiani.
Ha iniziato a colpire il vetro con alcuni pugni fino a infrangerlo e non si sarebbe fermato se qualcuno non avesse notato quanto stava accadendo. Si tratta di un passante che, vedendo l’etiope irrompere in chiesa in quel modo, ha cominciato a temere che si trattasse di qualcuno che aveva intenzione di aggredire i fedeli riuniti all’interno della parrocchiale. Mentre diverse persone si sono fermate in strada a guardare quando stava succedendo, qualcuno ha telefonato alla Questura sollecitando l’arrivo della polizia.
In capo a pochi minuti è arrivata una pattuglia della Squadra volante. Una volta giunti sul posto, gli agenti della Questura hanno fermato l’uomo, che era in visibile stato di alterazione alcolica. Interpellato in merito all’accaduto, non ha fornito alcuna spiegazione per giustificare il suo comportamento.
Non gli è bastato quel silenzio a evitare una denuncia per danneggiamento aggravato e per ubriachezza.
«Non è la prima volta che subiamo atti vandalici – ammette il parroco don Carlo Gervasi – qualche tempo fa qualcuno aveva imbrattato i muri con alcune scritte. Non conosco quell’uomo, evidentemente si è trattato del gesto poco sensato da parte di qualcuno che in quel momento si trovava in uno stato di alterazione, ma che non aveva l’obiettivo di aggredire nessuno».
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