Inflazione e caro-bollette, sempre più pensionati a rischio usura

Per affrontare le ‘nubi all’orizzonte’ evocate da Mario Draghi e aiutare i poveri nell’ombra, gli indebitati, vanno usati questi ultimi spiccioli di legislatura. L’allarme è stato lanciato dalle realtà in prima linea con gli indigenti. Da tempo agli sportelli Caritas vengono segnalate famiglie in forte difficoltà, anche di artigiani e professionisti, e in particolare quelle dei pensionati. Le quali per l’esiguità media del reddito devono scegliere tra curarsi o pagare le bollette e cercano di sopravvivere chiedendo prestiti fino a cadere nelle mani degli usurai. Entrare nello stato di povertà, confermano le associazioni, è una morsa che non lascia scampo.

Ben 200mila pensionati hanno pignoramenti della pensione e con la normativa vigente ricevono al massimo 702 euro, il cosiddetto minimo vitale, del tutto insufficiente. Negli ultimi 12 mesi il costo dei generi di prima necessità è infatti cresciuto del 25%. Arera, l’Autorità per l’energia, in un documento inviato al governo e al Parlamento, ha spiegato che nei primi tre mesi del 2022 le bollette sono rincarate del 42% e che, in assenza di interventi, l’aumento per il trimestre ottobre-dicembre sarà «di oltre il 100% rispetto al trimestre in corso». Il rinnovo degli sconti limiterà solo in parte l’aumento e si arriverà a livelli «difficilmente sostenibili per tutti i consumatori, con variazioni dei costi mai verificatesi ». Persino Confindustria ha denunciato in quest’ultimo anno il raddoppio di poveri e disagio sociale.

Giovanni Pastore, fondatore di Favor Debitoris, ha proposto norme ispirate a quelle europee e spesso approvate dal Parlamento per migliorare la difficile situazione dei debitori in Italia. Cosa rilevano le associazioni, le università e le fondazioni con cui collabora? «Che la situazione peggiora rapidamente. Quindi con loro abbiamo pensato di proporre una norma che, a costo zero, potrebbe essere approvata prima dello scioglimento delle camere. Basterebbe modificare la norma che stabilisce il minimo vitale, oggi fermo a 702 euro – l’articolo 545 del codice di procedura civile – che fissa la soglia di impignorabilità alla misura massima mensile dell’assegno sociale aumentata della metà. Dovrebbe invece arrivare al doppio della misura massima mensile dell’assegno sociale, con un minimo di 1.000 euro».

D’accordo con la soglia di impignorabilità Antonella Sciarrone Alibrandi, prorettore della Cattolica e docente di Diritto dell’economia. Attorno al tavolo da lei coordinato con associazioni come Favor debitoris, le fondazioni antiusura, la Caritas e parte della magistratura sono state perfezionate le proposte che in questa legislatura hanno modificato una normativa troppo punitiva verso chi ha contratto debiti.

«Misure come il bonus da 200 euro – afferma –vanno nella giusta direzione. Bisogna, però, aumentare urgentemente la soglia di impignorabilità perché la crisi in autunno colpirà le fasce deboli. E fare memoria al nuovo Parlamento perché rinnovi le norme che sospendono l’esecuzione delle aste giudiziarie per chi rinegozia i mutui in scadenza nel 2022. Siamo riusciti a farle introdurre, ma non sono ancora conosciute dagli operatori e dalle persone indebitate». I tempi strettissimi non aiutano, conferma il senatore del M5s Daniele Pesco, presidente della commissione Bilancio. «Tenteremo con emendamenti mirati al decreto Aiuti-bis. Non sarà facile, ma lanceremo un appello alle forze politiche per i pensionati pignorati che rischiano di non superare la crisi d’autunno ». Anche il Papa guarda preoccupato alla grave crisi socioeconomica «conseguenza della pandemia e delle guerre, della quale non ci siamo ancora resi conto». E, tra le vittime, ha voluto dedicare l’intenzione di agosto della Rete mondiale di preghiera ai piccoli e medi imprenditori perché sono «quelli che non compaiono nella lista dei più ricchi e potenti e che, nonostante le difficoltà, creano lavoro mantenendo la propria responsabilità sociale. Quelli che investono nel bene comune anziché nascondere il denaro nei paradisi fiscali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono 200mila i titolari di assegno previdenziale pignorati, che perciò ricevono al massimo 702 euro al mese FavorDebitoris propone di alzare il «minimo vitale» a mille euro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Traghettilines BOMPIANI 1+1 Abbonanti ad un 2024 di divertimento - Mirabilandia Pittarello - Saldi fino al -70% Frigo vuoto e voglia di vino? Te lo consegniamo in 30 minuti alla temperatura perfetta! Duowatt - Banner generici con logo Tekworld.it Bus Terravision Aeroporto Milano Malpensa Plus Hostels Transavia 2021 Radical Storage Bus notturno Fiumicino Aruba Fibra veloce Hosting Aruba - Scopri di più