Il Parroco protesta: «non andrò a votare»

«Il Governatore Lombardo al termine dell’incontro con il Presidente del Consiglio Monti ha annunciato le sue dimissioni. Pertanto torno a ribadire quanto ho detto martedì 3 luglio alla fine della processione in onore di San Mauro Abate e cioè che appena saranno convocate le nuove elezioni amministrative regionali invierò al Prefetto la tessera elettorale rinunciando al mio diritto di voto come forma di protesta per le richieste disattese in favore della nostra Comunità cittadina di San Mauro Castelverde». Lo afferma il parroco di san Mauro Castelverde, don Giuseppe Amato, per protestare contro l’assessorato Regionale ai Beni Culturali che non ha mantenuto la promessa di centomila euro per riparare il tetto della Chiesa Madre di San Giorgio. «Ho portato avanti questa battaglia fin dal mio insediamento quale Parroco dell’omonima Parrocchia – dice don Giuseppe – e da allora solo promesse, rinvii e false illusioni, sono stati ignorati tutti i tentativi fatti per il dialogo e la conciliazione compresi gli insistenti sforzi del Sindaco Mario Azzolini e dell’Assessore ai Beni culturali del Comune Giovanni Nicolosi». Durante l’inverno il tetto della navata sinistra in parte ha ceduto ed è crollato sotto il peso delle nevicate. «Non abbiamo voluto che la Chiesa fosse chiusa al culto, ne abbiamo solo sospeso le celebrazioni in inverno perché vediamo in questa Chiesa non solo un luogo di culto ma in essa è racchiusa la nostra memoria storica e culturale oltre che religiosa. Se è necessario ci appelleremo al Ministro per i Beni Culturali perchè non si verifichi una nuova Pompei» dice il Parroco.

«Oltre a questa piaga – continua don Giuseppe – la nostra Comunità ha conosciuto diverse vicissitudini quali la riduzione dei servizi postali, la mancanza di mezzi necessari alla forestale in un momento critico di numerosi incendi, la viabilità.A fronte di queste ormai emergenze la Provincia e la Regione continuano a finanziare e patrocinare sagre, mangiate e iniziative di pochi disattendendo alle vere necessità delle collettività. Il mio è un gesto che non riveste nessun valore politico né tanto meno demagogico visto che non ho padroni da servire ma come diceva Don Milani “sono servo di Dio e di nessun altro”, il mio è il gesto di chi ogni giorno svolge la propria missione di pastore accanto alla sua gente e ha il dovere di alzare la voce contro le ingiustizie e di portare all’orecchio di chi ci governa le istanze primarie per il benessere della Comunità».
cefalunews.info

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