Se sei maschio vali 250 euro e vivi. Se sei femmina non vali niente, muori, finisci nei rifiuti o, nella “migliore” delle ipotesi, in padella. È il crudele mercato degli uccellini canori utilizzati come richiami nella caccia da capanno. Mercato anacronistico (gli uccellini imprigionati cantano per attirare i “fratelli” che vengono poi uccisi a fucilate), ma talmente ricco che ne esiste anche uno in nero, per superare le rigide norme europee e nazionali, che coinvolge perfino compiacenti veterinari, pagati profumatamente per definire il sesso dei piccoli animali. Sei maschio, dunque canti, sei salvo. Sei femmina, non canti, finisci nel secchio o nella “polenta e osei”.
Avvenire