Il cardinale Ruini e l'ironia della storia

di MAURIZIO DI GIACOMO – fonte: agenziaradicale.com

L’agenzia di informazione religiosa internazionale Zenith ha anticipato che il 15 aprile 2008 il cardimnale Camillo Ruini riceverà una laurea honoris causa in comunicazione istituzionale nella Chiesa. Il riconoscimento gli sarà conferito dal Pontificio ateneo della Santa Croce (Opus Dei) nel contesto di uno specifico corso portato avanti da alcuni anni. In teoria esso ambisce a prepare uffici stampa diocesani capaci di maggiore trasparenza e meno inclini (come avviene in molte diocesi italiane) a parlare bene solo del vescovo e a nascondere le notizie imbarazzanti.

Finora non esiste, per quello che si sappia, uno studio di verifica per accertare se coloro che sono di quel corso nella realtà sono utilizzati nel senso auspicato. La scelta della data del conferimento acquista il sapore di una sottile ironia. Il 16 aprile 2008 il cardinale Camillo Ruini sarà nella fase terminale del suo mandato come vicario di Benedetto XVI a Roma avendo compiuto da nemmeno due mesi 77 anni.

In maggio, in coincidenza con la nuova assemblea della Conferenza Episcopale Italiana, Ruini potrebbe già essere un ex vicario. In ogni caso la laurea honoris causa assegnatagli è fondata. Ruini ha interpretato con capacità amministrative e finanziarie l’uomo chiave di una chiesa cattolica che ritorna sulla ribalta politica italiana, in questo agevolata dalla debolezza endemica del sistema dei partiti. Il suo capolavoro è stato il referendum sulla fecondazione medicalmente assistita del 12/13 giugno 2005. E’ riuscito a sommare la quota di astensionismo dell’area cattolica, secondo ambienti vicini a Il Regno intorno al 12% (secondo valutazioni che circolano nell’agenzia Sir (Servizio Informazioni Religiose) sarebbe sul 19-20%), con quello fisiologico dell’elettorato italiano. Così l’obiettivo di modificare alcune parti della legge 40/2004 è fallito.

Lentamente si comincia a percepire che il ruolo tutto politico di Ruini in questi 15 anni ha impoverito la chiesa italiana in termini pastorali: le chiese semivuote, le prediche domenicali che raggiungono i già convinti, l’area degli indifferenti che si allarga ne sono alcuni sintomi; così come il rafforzamento di una fede fai da te.

Barbara Sipnelli in una sua inchiesta sulla chiesa in Italia, ne La Stampa di domenica 18 novembre 2007, ha iniziato ad alzare il velo su questa realtà ben nota ai sociologi della religione in Italia più avveduti e meno inclini a tapparsi gli occhi e le orecchie. Su quanto Ruini abbia pesato sull’informazione vaticana e religiosa, in questi 16 anni, è un argomento che merita una riflessione a parte.

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