Il 25 Aprile in un mondo ubriacato dalla guerra

Il 25 Aprile in un mondo ubriacato dalla guerra
Ogni anno, il 25 Aprile si celebrano le grandi conquiste della nostra civiltà, ottenute con il sangue dei partigiani: la Liberazione dal nazifascismo, l’espulsione una volta per tutte del fascismo dal nostro Paese, le premesse pacifiste e democratiche della nostra Carta costituzionale. A 79 anni di distanza quelle conquiste sono nuovamente e pesantemente sotto minaccia, tanto in Italia quanto nel mondo intero, ammonisce la Rete italiana Pace e Disarmo (RiPD) in una nota che chiede «un 25 Aprile di Pace, nel segno del Disarmo e della Nonviolenza».

L’Unione Europea, concepita come comunità di pace e ponte tra i popoli, «sta perdendo l’orizzonte tracciato a Ventotene», «inseguendo invece l’incubo della guerra con il riarmo, la costruzione di nuovi muri e l’esaltazione dei nazionalismi». Sul teatro ucraino «lo scontro tra potenze (nucleari) che ambiscono ad avere il controllo globale del pianeta e delle sorti dell’umanità è in atto». Il teatro palestinese, intanto, certifica «lo stallo del sistema delle Nazioni Unite» e l’incapacità della comunità internazionale di «risolvere la questione palestinese e di fermare il massacro in corso a Gaza». E, poi, ci sono tanti altri fronti della crisi sistemica in corso che minacciano il mondo che cambia: «La crisi demografica, la crisi ambientale, le migrazioni imposte da povertà, fame, guerre e desertificazione, la crescita delle diseguaglianze, dei sovranismi, dei nazionalismi e del suprematismo razziale sono tutti segnali che avvisano dell’arrivo della tempesta perfetta».

Con lo sguardo rivolto alla Resistenza, la RiPD invita a non «far cadere il testimone di chi ci ha consegnato la Libertà e l’ideale di vivere in un mondo senza più guerre. Per questo il nostro impegno per la Pace, per il disarmo e per la nonviolenza è lo stesso impegno per la difesa della Costituzione e per i diritti universali».

La Rete chiede il cessate il fuoco in Ucraina e nella Striscia di Gaza, «per fermare la follia delle guerre, per il rispetto del diritto umanitario, per l’eliminazione delle armi nucleari, per condannare ogni violazione del diritto internazionale ed ogni forma di violenza contro la popolazione civile, per denunciare chi vuole delegittimare le organizzazioni umanitarie dell’Onu e quelle non governative che assistono le popolazione civili vittime dei signori della guerra».

E, guardando al 25 Aprile prossimo, la RiPD sceglie di «aderire all’appello de Il Manifesto per l’Anniversario della Liberazione: saremo a Milano il 25 Aprile con l’ANPI, così come l’ANPI è con noi nella costruzione della Pace. E lo facciamo proprio a 10 anni di distanza dall’Arena di Pace Disarmo di Verona in cui è iniziato il percorso di convergenza che ha portato alla nascita della nostra Rete e al rilancio di tutte le sue campagne su riduzione delle spese militari, disarmo umanitario, controllo della diffusione delle armi, percorsi nonviolenti di costruzione della Pace».
adista.it

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