«Un incompetente e in bancarotta mentale». Beppe Grillo attacca Formigoni e lo fa a modo suo, senza peli sulla lingua. Annunciando la campagna del Movimento 5 stelle per ottenere le dimissioni del presidente lombardo (si è collegato con Milano via Skype dalla Sardegna, «lo so mi odierete lì con 40 gradi»), Grillo promette da settembre una« guerra senza esclusioni di colpi», quella tra «la democrazia partecipata, dei cittadini» e quella «rappresentata da persone come queste, come “Forminchione” che se ne deve andare».
«LO MASSACREREMO» – «Formigoni ha fatto l’affare della sua vita – ha detto Grillo davanti ad alcune centinaia di persone -, ha investito 120 milioni di euro nostri in bond greci. Queste persone, oltre a essere incompetenti sono in bancarotta mentale». «Se non riusciremo a mandarlo via con la legge lo faremo in altro modo – ha aggiunto -: lo supplicheremo, lo massacreremo ai fianchi, se ne andrà per stanchezza, esausto fisicamente e psicologicamente». Collegato in diretta video con largo Cairoli a Milano il leader del Movimento va giù pesante con il governatore indagato: «È il simbolo di quello che non deve essere la politica, un uomo che non va via, che sorride come un chierichetto stuprato dal parroco…».
«LASCIA LA SEDIA» – I grillini danno sfogo alla fantasia, mentre il loro leader li galvanizza; hanno portato un cartellone con la barca del faccendiere Pierangelo Daccò, in carcere per la bancarotta del San Raffaele e per la vicenda della Fondazione Maugeri, e fanno la fila per farsi fotografare con un Formigoni a grandezza naturale e in costume da bagno, in riferimento alle ormai famose vacanze del presidente. Gli interventi dal palco sono scanditi da una canzone: «Lascia la sedia che è finita la commedia…». Qualcun altro regge un cartello con la scritta «Ki è kasto e puro e ki ce l’ha duro». Ci sono anche uomini sandwich con i volti degli ex assessori o dei consiglieri regionali arrestati o di quelli indagati. Grillo incalza: «Formigoni è un uomo che inaugura ospedali, uno al mese, mentre li stanno chiudendo. La Lombardia deve ammalarsi». E i grillini: «Formigoni go home!».
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