“Furto” di 55 euro è punito con la vita: poi si approva una legge per fare prescrivere i reati dei grandi profittatori

Venerdì scorso sulla prima pagina del Corriere della Sera, come in tutti gli altri quotidiani, ballavano milioni di tangenti, vere o presunte, pagate a destra e a manca. Fiumi di denaro. Nelle pagine economiche c’era la notizia che Marchionne rifà la squadra per Fiat-Chrysler con 22 manager, di cui si fanno nomi e cognomi ma non un cenno sui loro emolumenti. A pagina 20 due notizie e due servizi appaiati. A sinistra il titolo recita: «Costi lievitati di 15 milioni, nove indagati all’Aquila per i lavori della Questura». Non risparmiano nemmeno la sede della polizia! A destra il titolo dice: «Uccide la moglie e si spara. Era stato licenziato per un furto di 55 euro». Il fatto si è verificato a Termini Imerese, l’operaio, si chiamava Agostino Bova e ha tentato di uccidere anche la figlia, rimasta ferita alla testa. Bova aveva 56 anni era un operaio Fiat e la sua vita era quella di un lavoratore siciliano che finalmente aveva un’occupazione considerata stabile. Invece Agostino aveva perduto il lavoro circa un anno e mezzo fa per un provvedimento disciplinare. Nella Fiat di Marchionne non si transige. L’operaio era stato accusato di avere usato il badge di un collega per scaricare buoni pasto: un “furto” valutato in 55 euro. Era stato condannato al licenziamento, alla disoccupazione, all’umiliazione di essere considerato un ladro. In altri momenti Bova sarebbe stato punito con un richiamo, una breve sospensione, non certo con il licenziamento. Ma a Termini Imerese la Fiat c’è e non c’è; e si discute quale sarà la sorte di tutti i lavoratori. I sindacati sono deboli, la politica è debole, la cosiddetta società civile è distratta, e c’è l’uomo forte, Marchionne, che licenzia il povero Bova, ma, come abbiamo visto, può ricattare l’Italia. Cosa è diventato questo paese dove il “furto” di 55 euro è punito con la vita (di questo si tratta per chi si trova nelle condizioni di Bova) e contemporaneamente si approva una legge per fare prescrivere i reati dei grandi profittatori che affittano avvocati di grido pagati con milioni di euro? L’operaio Bova in un paese di Sicilia era invece solo, macchiato dal “furto” di 55 euro non prescrivibile. Vergogna.

di Emanuele Macaluso – ilriformista.it

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