“L’ISRAA ha intercettato il bisogno emergente della cosiddetta ‘fascia grigia’ della terza età, cioè dei 75-85enni ancora autosufficienti, ma spesso soli, fragili, privi di un contesto familiare che li protegga e garantisca loro le vitali relazioni sociali – osserva l’assessore – Il progetto di riconvertire l’ex struttura religiosa, in pieno centro cittadino, in mini-alloggi dotati di tutti i confort della domotica e inseriti in un contesto di servizi e attività aperte all’intera città, è una prospettiva lungimirante, che valorizza la presenza attiva degli anziani e previene o rinvia nel tempo il loro ricovero in istituto”.
Quanto alle risorse previste per trasformare l’ex monastero in un innovativo progetto di ‘smart cohousing’ (12 milioni di euro) l’assessore al Sociale promette di verificare le possibilità di accedere ai fondi comunitari: “Il progetto operativo regionale 2014-2020 prevede di attivare 29 milioni di euro, da gestire con i comuni capoluogo e con le Ater, per forme innovative di cohousing e per i senza fissa dimora. D’intesa con il mio collega Federico Caner, che ha la delega sulla programmazione dei fondi comunitari, valuteremo la possibilità di privilegiare forme innovative e sperimentali di coabitazione, come il progetto messo in cantiere a Treviso”.