Confronto-verità tra il vescovo e il parroco di San Giuliano

Martedì 20 Marzo 2012

Oggi il faccia a faccia
Don Roberto Pandolfi si dimetterà da esorcista della Diocesi
Faccia a faccia oggi tra il vescovo di Como monsignor Diego Coletti e il parroco di San Giuliano don Roberto Pandolfi.
Il sacerdote dovrebbe rassegnare le dimissioni dall’incarico di esorcista della Diocesi per potersi dedicare esclusivamente ai fedeli della comunità, sconvolti dall’arresto di don Marco Mangiacasale e fortemente in crisi per quanto sta accadendo.
Almeno fino a ieri, la Diocesi non aveva rilasciato dichiarazioni ufficiali. «Se ci saranno novità le comunicheremo in tempo reale», è stata la risposta fornita a più riprese dall’ufficio stampa. Le novità però potrebbero arrivare già nella giornata di oggi, in occasione di un incontro tra il vescovo e il parroco.
Ad annunciarlo ai fedeli, domenica scorsa durante la messa del mattino, è stato lo stesso parroco di San Giuliano.
«Incontrerò il vescovo e rassegnerò le mie dimissioni dall’incarico di esorcista diocesano».
Le motivazioni che stanno all’origine di questa decisione sono chiare: i fedeli hanno bisogno di un sacerdote che sia presente a tempo pieno, che si dedichi esclusivamente a ricomporre i cocci di una comunità frantumata da una notizia sconcertante. Una comunità che è arrivata a sentirsi “tradita”, come ha scritto testualmente nell’editoriale dell’ultimo numero del “Settimanale della Diocesi” il vicario episcopale monsignor Angelo Riva.
L’arresto di don Marco ha sconvolto nel profondo una comunità che aveva piena fiducia nel sacerdote, in particolar modo quei genitori che affidavano senza il minimo timore i figli al parroco che, come hanno ripetuto gli stessi fedeli, «aveva saputo dare nuova linfa e un nuovo slancio all’oratorio e alla parrocchia».
Tutte certezze venute meno in un istante nel momento dell’arresto di don Mangiacasale, accusato di violenza sessuale continuata proprio su quelle stesse ragazzine dell’oratorio che a lui venivano affidate.
«La nostra parrocchia ha diritto ad avere un parroco a tempo pieno – ha detto dall’altare don Roberto Pandolfi – Mi dedicherò con ancora maggiore energia ai ragazzi e alle famiglie».
Un annuncio ripetuto in occasione di una messa che già di per sé aveva qualcosa di speciale, visto che in quell’occasione è stato dato l’annuncio della conversione di una giovane musulmana che ha scelto di abbracciare la religione cattolica.
Don Roberto Pandolfi, l’attuale parroco di San Giuliano, oltre a sentire la responsabilità di guidare una comunità sotto shock, porta su di sé anche il fardello della confessione di una delle vittime del suo predecessore. Proprio parlando con don Roberto durante una confessione, una delle ragazzine vittime di don Marco ha trovato la forza di rompere il muro del silenzio e raccontare il dramma che stava vivendo. Lo stesso don Roberto l’ha poi convinta a ripetere il suo racconto al di fuori del vincolo della Confessione, l’ha aiutata a confidarsi con i genitori e ha poi accompagnato la famiglia dal vescovo.
Dal momento dell’arresto, don Roberto Pandolfi, per quanto assediato dai cronisti, ha scelto la via del silenzio. Ha chiesto a chiunque gli facesse domande di pregare. Poi ha pensato solo al suo ruolo di pastore della comunità di San Giuliano. Telefonando in casa parrocchiale, in questi giorni, la risposta è un messaggio registrato dallo stesso don Roberto che invita chiunque voglia fissare un appuntamento a richiamare dopo il 15 aprile.
Fino a quel giorno, il sacerdote avrà tempo solo per i suoi parrocchiani. La Pasqua è imminente. Il periodo liturgico abitualmente più forte per qualsiasi comunità cristiana, questa volta, per San Giuliano sarà ancor più significativo. Dal calvario di Cristo alla resurrezione.

Anna Campaniello – corrieredicomo.it

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