Chiusure vaticane sul celibato

I Cardinali Sfeir e Castrillón Hojos riflettono sul celibato sacerdotale

Fra gli interventi tenutisi nell’ottava Congregazione Generale due in particolare sono tornati sulla questione del celibato dei sacerdoti cattolici.

"Nel prendere la parola il Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir, Patriarca di Antiochia dei Maroniti e Capo del Sinodo della Chiesa Maronita ha fatto riferimento a quanto asserito dal Cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia, nella sua “Relazione prima della Discussione”, in cui il porporato menziona la proposta avanzata da alcuni di sopperire alla scarsità di sacerdoti in alcune parrocchie con l’ordinazione di quei fedeli sposati “di provata fede e virtù” detti “viri probati”.

A tal proposito il porporato ha osservato che anche “inviare sacerdoti in un Paese dove mancano (prendendoli) da un Paese che ne ha tanti, non è la soluzione ideale se si tiene conto delle tradizioni, delle abitudini e delle mentalità”.

A questo punto il Cardinale Sfeir ha affrontato “un problema che nessuno ignora e che merita un esame attento” e che riguarda il fatto che “nella Chiesa maronita sono ammessi i sacerdoti sposati”, e per la precisione “la metà dei nostri sacerdoti diocesani sono sposati”.

Il porporato ha quindi esaminato gli aspetti negativi della questione: “Il sacerdote sposato ha il dovere di occuparsi di sua moglie e dei suoi figli, assicurare loro una buona educazione, inserirli nella società”.

“Inoltre il sacerdozio in Libano si è anche dimostrato un mezzo di promozione sociale”, ha aggiunto.

“Esiste un’altra difficoltà per un prete sposato ed è quella di non avere un buon rapporto con i suoi parrocchiani. – ha sottolineato –. Il suo Vescovo tuttavia non può cambiarlo per l’impossibilità di trasferire insieme a lui tutta la sua famiglia”.

“Nonostante tutto – ha poi riconosciuto –, i sacerdoti sposati hanno perpetuato la fede di quel popolo con cui condividono la dura vita. Senza di loro questa fede non esisterebbe più”.

Pur riconoscendo che “il celibato è il gioiello più prezioso nel tesoro della Chiesa Cattolica”, il Patriarca di Antiochia dei Maroniti si è chiesto come è possibile “conservarlo in una atmosfera piena di erotismo: giornali, internet, cartelloni pubblicitari, spettacoli”, dove “tutto si mostra senza vergogna e ferisce ogni volta la virtù della castità”.

Nel suo intervento il Cardinale Darío Castrillón Hojos, Prefetto della Congregazione per il Clero, nel sottolineare l’urgenza di “un’azione mondiale per la santificazione dei ministri dell’Eucaristia”, ha affermato che la “ricchezza del celibato, dono prezioso dello Spirito Santo, eleva la persona e la figura eucaristica del sacerdote”.

“Nell’ambito della cultura sessuale odierna il matrimonio dei sacerdoti non sarebbe una garanzia e nemmeno una sicurezza di fronte ai problemi di ordine morale che toccano alcuni sacerdoti”, ha osservato il porporato colombiano.

”Il Sinodo può chiedere al Santo Padre che ci incoraggi ad apprezzare nella nostra Chiesa sempre di più il dono inestimabile del celibato e a chiudere le porte a false aspettative che possono creare inquietudine e confusione”, ha poi aggiunto.
 fonte Zenit ZI05100711

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