Banche centrali intervengono, Borse volano

Squilla il campanello d'allarme per gli istituti di credito dell'area euro, e le banche centrali, come l'11 settembre o nel crac di Lehman Brothers tre anni fa, serrano i ranghi con interventi coordinati per fornire liquidità. Ad annunciarlo, con l'effetto di dare subito slancio ai mercati, è stata oggi la Banca centrale europea, che assieme alla Federal Reserve americana, alla Bank of England, alla Banca del Giappone e alla Banca nazionale svizzera condurrà tre operazioni straordinarie per fornire liquidità in dollari a tre mesi alle banche europee. Operazioni aggiuntive rispetto a quelle già esistenti, come lo swap in dollari con cui ieri l'Eurotower aveva aggiudicato 575 milioni di dollari a sette giorni a due banche europee. Un intervento che si somma alla extra-liquidità in euro dando alle banche liquidità in quantità illimitata con uno scopo ben preciso: prevenire qualsiasi intoppo sui mercati monetari, il primo e più importante meccanismo di trasmissione dei mercati finanziari, ora che gli investitori sono in allarme sull'ipotesi di un default greco e si teme un effetto domino che potrebbe travolgere le banche. La decisione delle banche centrali è la "dimostrazione della nostra unità d'intenti" e della nostra cooperazione a livello globale", commenta il presidente della Bce che per scongiurare gli effetti di un crac della Grecia lancia un nuovo appello all'Ue: "Applicare rapidamente e pienamente le decisioni prese finora" dice alla vigilia dell'Ecofin che dovrà sciogliere definitivamente i nodi sul salvataggio della Grecia per evitarne il default. "E' chiaro che non siamo al business as usual, come molti hanno pensato mesi fa, e abbiamo bisogno della forza e della risolutezza dei governi e della lucidità del settore privato",ha aggiunto all'Euro Financial Forum. Le Borse hanno subito reagito positivamente, trainate proprio dai titoli bancari. Piazza Affari ha toccato il 4% per poi chiudere al 3,55%. Sopra al 3% anche Francoforte, Parigi e Madrid. L'euro, invece, è tornato sopra quota 1,38 a 1,3870 dollari mentre gli spread si sono ristretti, con i Btp decennali italiani distanti 362 punti base rispetto ai Bund tedeschi. Nello specifico, la Bce e le altre banche centrali puntano ad alleviare l'acuta mancanza di dollari dal mercato, con le banche americane che non li prestano perché temono una sovraesposizione delle concorrenti europee alla crisi greca. Luigi Speranza, un capo economista di Bnp Paribas, spiega che quello guidato dalla Bce "é promettente, e piace ai mercati, il segnale che c'é una reazione coordinata". Non a caso, le borse (in particolare i titoli bancari) e l'euro si sono impennati dopo l'annuncio. Annuncio nient'affatto isolato e a cui potrebbero seguire nuove misure straordinarie. Secondo Bnp Paribas, ad esempio, la Bce si prepara a tagliare i tassi d'interesse già ad ottobre, e li riporterà all'1% entro fine anno. E la Fed, che tiene il costo del denaro a zero da anni, si prepara a stampare una valanga di dollari freschi con il terzo intervento di 'quantitative easing' a novembre. Con i ministri delle Finanze europei che domani s'incontrano con il segretario Usa del Tesoro Tim Geithner per scongiurare il default greco, la tensione è alle stelle: giusto ieri Moody's ha tagliato il rating di e Credit Agricole e Societé Generale, che come Bnp ha smentito di aver preso dollari nell'asta della Bce. Gli occhi restano puntati sulle banche più esposte al debito sovrano a rischio, inclusi i 'Big' tedeschi, e neanche le italiane possono chiamarsi del tutto fuori. E visto che in caso d'emergenza la prima reazione sui mercati è che sparisce la liquidità, che fa avvitare le banche, gli istituti centrali si muovono di concerto come nei momenti peggiori.

NAPOLITANO, NON FACCIAMOCI ATTERRIRE DAI DATI  – "La tendenza negativa è un dato già acquisito da lungo tempo. Non facciamoci atterrire da questi dati e problemi negativi. Dobbiamo affrontarli con consapevolezza e lucidità in un contesto europeo", ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, commentando i dati diffusi oggi dall'Ocse e dalla Bce sull'occupazione e sulla crescita zero in Italia e nella zona euro. "L'Europa – ha aggiunto – può fare molto per sostenere lo sviluppo e risanare le situazioni più squilibrate".


'L'EUROPA PUO' FARE MOLTO PER SOSTENERE SVILUPPO'  – "Dopo l'approvazione della seconda manovra finanziaria in tre mesi, tocca a governo e parlamento dire cosa si deve fare ora, e come si deve fare, per affrontare i problemi della crescita. L'Unione Europea con le sue istituzioni può e deve fare molto per sostenere lo sviluppo e per risanare le situazioni finanziarie più squilibrate", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, rispondendo a una domanda dopo il colloquio con il presidente romeno Traian Basescu.

LAGARDE, C'E' CIRCOLO VIZIOSO, AGIRE SUBITO – Il "circolso vizioso" di crescita debole e deboli bilanci "sta prendendo slancio ed è stato esacerbato dall'indecisione e dalle disfunzionalità politiche": "dobbiamo agire". Lo afferma il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Christine Lagarde in occasione della presentazione del prossimo meeting annuale dell'organizzazione.

"Siamo entrati in una nuova fase pericolosa della crisi. Senza una risposta collettiva, la fiducia di cui c'é bisogno non ritornerà". Lo afferma Christine Lagarde. "Ritengo che ci sia una strada per una ripresa economica sostenuta, più stretta di prima, e che stia diventando ancora più stretta. Per navigarla serve una forte volontà politica".

La crisi del debito europea è peggiorata. Lo afferma il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi). "C'é incertezza sui debiti sovrani, sulle banche in Europa e sulla famiglie negli Stati Uniti. La crescita debole e i bilanci deboli si alimentano a vicenda, alimentando una crisi di fiducia. Il circolo vizioso sta prendendo slancio ed è stato esacerbato dall'indecisione politica e da disfunzioni politiche".

"Le economia avanzate hanno bisogno di piani credibili di medio termine per stabilizzare e ridurre il debito, ma un risanamento troppo veloce può danneggiare la crescita e peggiorare le prospettive per l'occupazione. La sfida è navigare fra il pericolo di perdere credibilità e mettere a rischio la ripresa". Lo afferma Christine Lagarde sottolineando che "il cammino preciso è differente per ogni paese. Alcuni paesi non hanno altra scelta che tagliare il deficit oggi, in particolare se sono sotto pressione dei mercati".

COMMISSIONE UE: CRESCITA ZERO ITALIA NEL SECONDO SEMESTRE 2011 – Nel secondo semestre dell'anno, secondo la Commissione europea, la ripresa in Italia si fermerà e su base annua il Pil crescerà dello 0,7% (contro l'1% stimato lo scorso maggio). Nel terzo e quarto trimestre dell'anno, secondo Bruxelles, la crescita sarà pari a zero.

Le prospettive dell'economia sono "incerte e molti sono i rischi che pesano su previsioni" economiche già "deteriorate", prosegue la nota della Commissione europea sull'aggiornamento delle stime sulla crescita del Pil in Europa per il 2011.

REHN, CRESCITA RALLENTATA MA NON C'E' RECESSIONE – La crescita è rallentata nella Ue, "ma non prevediamo recessione". Lo ha detto il commissario Ue Olli Rehn, presentando le previsioni economiche di ottobre che hanno corretto verso il basso le prospettive di crescita. La Commissione Ue "non si attende nessun impatto sul Pil di quest'anno dal pacchetto di consolidamento" approvato dal governo italiano, pertanto la domanda sul bisogno di nuove misure "é pertinente", tenendo conto della revisione al ribasso sulle prospettive di crescita. Così il commissario Ue Olli Rehn ad una domanda se l'Italia avrà bisogno di nuove misure visto la crescita zero prevista a fine anno per l'Italia.

ansa

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