Arrestato un parroco: «Sesso con minori» Il gip: «Non aveva freni inibitori»

A febbraio era finito in un canale con il Suv: aveva un tasso alcolico quasi quattro volte sopra il limite

RAVENNA – Un parroco è stato arrestato per atti sessuali con minori nel Ravennate. Si tratta di don Giovanni Desio, 52 anni: è lo stesso religioso che a febbraio finì col suo Suv in un canale, con un tasso alcolemico quasi quattro volte oltre il limite. Sono diversi, tutti a danni di adolescenti, gli episodi attribuiti a don Giovanni: le ipotesi di reato fin qui formulate sono di adescamento di minorenni e di atti sessuali con minorenni.

L’INCIDENTE CON IL SUV – Quella sera di febbraio, fu soccorso da tre abitanti della zona. Il prete aveva urtato una vettura in sosta sulla strada, proiettandola diversi metri più avanti e provocando forti danni, poi con la sua Bmw «X1-18», acquistata da poche settimane, era finito nell’adiacente canale, sfondando la balaustra e scivolando verso l’acqua. Il rumore del botto aveva attirato il proprietario dell’auto semidistrutta, una Golf, un altro residente della zona e il titolare di un vicino bar. Con un martello i tre avevano sfondato il parabrezza della Bmw e tirato fuori il prete. Il sacerdote aveva poi spiegato di essere stato a cena da una famiglia di parrocchiani, durante la quale aveva bevuto pochi bicchieri di vino bianco, ma senza essere ubriaco. La Bmw, un’auto da 35 mila euro, era stata comperata a km zero poche settimane prima da una concessionaria di Ravenna, anche grazie a un finanziamento e alla restituzione della sua vecchia auto. Il sogno di una vita che si era realizzato a 50 anni e che gli avrebbe consentito – aveva spiegato il religioso dopo l’incidente – di fare lunghi viaggi per questioni di sacerdozio e di giornalismo (è anche critico musicale e cinematografico).

SENZA FRENI INIBITORI – Don Giovanni Desio è stato raggiunto in canonica, a Casalborsetti. La polizia ha fatto prima allontanare le altre persone presenti, poi gli ha consegnato l’ordinanza di carcerazione emessa dal gip Rossella Materia su richiesta del pm Isabella Cavallari. Il gip scrive: «Di fronte a figura con spiccata spregiudicatezza e capacità a delinquere con totale assenza di freni inibitori», la sua condotta «poteva essere contrastata solo attraverso la misura estrema di cautela». Nel pomeriggio di sabato, il sacerdote era ancora in Questura a Ravenna in attesa di essere trasferito in carcere. Il suo avvocato – Enrico Maria Saviotti, del Foro di Ravenna – che si trovava fuori città, non appena avvertito dell’arresto in corso è tornato per assistere alle perquisizioni. Anche il vescovo, monsignor Lorenzo Ghizzoni, è fuori città: è ad Assisi (Perugia) per una due giorni con i ragazzi della diocesi.

COMPUTER E TELEFONI SEQUESTRATI – La canonica della parrocchia di Casalborsetti, alloggio di don Giovanni Desio, è stata sigillata dopo la perquisizione eseguita dagli inquirenti, che hanno sequestro diverso materiale appartenente al sacerdote tra cui il suo computer, i telefonini, diverse foto, materiale tecnologico, appunti, agende e perfino alcuni palloni. L’interrogatorio di garanzia è fissato per lunedì davanti al Gip Rossella Materia. Per ora il sacerdote raggiungerà una cella del carcere di Ravenna. Chi lo ha visto, ha descritto una persona trincerata nel silenzio e prostrata. Domenica a dire messa nella piccola località della riviera potrebbe essere il vicario generale della Diocesi.

OPERAZIONE ANTI-PEDOFILIA – «È stata un’operazione chirurgica anti-pedofilia – ha precisato il procuratore capo di Ravenna Alessandro Mancini -. Senza enfasi, sappiamo che è un momento doloroso. Ma non daremo tregua a nessuno per questo tipo di reati». Il Questore, Mario Mandelli, ha voluto sottolineare il buon lavoro di coordinamento con l’autorità giudiziaria per un’indagine definita «molto delicata». E il dirigente della squadra Mobile, il vicequestore aggiunto Nicola Gallo, ha parlato di un «quadro di riscontri investigativi ampio, solido e consistente», con un’attività della Seconda sezione, quelle impegnata sulle fasce deboli, «totalizzante, veloce e continuativa» su questo caso andata avanti per diverse settimane.

LA POESIA EROTICA – Nel 2008 alcune polemiche avevano interessato don Giovanni Desio circa il contenuto, ritenuto da taluni velatamente erotico, di una poesia che il parroco di Casalborsetti aveva pubblicato sul supplemento di «Risveglio», il settimanale diocesano di informazione locale, uscito in occasione dell’apertura del Ravenna Festival dedicato alla figura femminile «errante, erotica, eretica». Tra i versi di «Avevi detto… per sempre», comparivano: «Amore bacia / la mia bocca / Bocca taci di / quell’amore, / che non si dice, / se non nella sera / brulicante / d’ingenuità… / non d’innocenza». E ancora: «Fra l’acque turbinose / tu m’afferri con candida mano / e m’attanagli nell’imbrunire sulfureo, / con il soffio carezzevole / del tuo sguardo (s)fuggevole». Il sacerdote, interpellato in merito, aveva a suo tempo precisato che quando «si legge un testo, ognuno è libero di interpretarlo come vuole». Aveva pure sottolineato che «quello è un testo vecchio, la passione per la poesia l’ho sempre avuta. Quella è di un paio di anni fa».

fonte: http://corrieredibologna.corriere.it

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