Al Salone del libro il Bene vincerà, con oltre mille incontri. Ospite il Vaticano

di Stefano Salis

TORINO – «Sarà il Salone più straordinario degli ultimi anni». C’è da fidarsi delle parole di Rolando Picchioni, presidente della fondazione per il Libro, la musica e la cultura, che organizza la manifestazione di Torino (sarà l’edizione numero 27, dall’8 al 12 maggio prossimi). Non solo perché il tema è più che mai stimolante (“Il bene”, declinato in mille versioni) ma anche per la straordinaria presenza della Santa Sede come Paese ospite e per un parterre di ospiti internazionali eccellente, una selezione del meglio di ciò che viene pubblicato in Italia, anche a livello artigianale. Non bastasse, Torino, in quei giorni dedicati al Libro, sarò anche la capitale politica del Paese. Inaugurata dal ministro della cultura Dario Franceschini (che era già stato ospite in veste di scrittore), la kermesse vedrà la presenza del premier Matteo Renzi, nella giornata di domenica 11, ed è certa la partecipazione anche dei ministri di Pubblica Istruzione e Giustizia.

Le cifre rendono bene la dimensione gigantesca raggiunta dal Salone (oltre mille gli incontri previsti, tra conferenze, presentazioni e concerti), una manifestazione che, così com’è concepita, non ha uguali al mondo, nemmeno Francoforte, che resta soprattutto una fiera di diritti, non dedicata al pubblico. E, a proposito, la Germania sarà l’ospite d’onore del Salone 2015. Il Vaticano, invece, si presenterà nel Padiglione 3 con un grande spazio espositivo che riproduce il selciato di Piazza San Pietro e la cupola della Basilica nel progetto originario di Donato Bramante, di cui nel 2014 ricorrono i 500 anni dalla morte. Il padiglione della Santa Sede è rappresentativo sia delle attuali iniziative editoriali sviluppate in ambito vaticano, sia del rapporto storico della Chiesa e dei Pontefici con il libro e le arti. Fra i pezzi più pregiati, per esempio, sono esposti i manoscritti originali dell’Inferno dalla Divina Commedia di Dante Alighieri con le illustrazioni di Sandro Botticelli e un’Iliade di Omero in greco con testo latino a fronte.
Gli altri Paesi rappresentati al Salone di quest’anno sono Albania, Arabia Saudita, Brasile, Francia, Israele, Perù, Polonia, Romania.

Novità nel Padiglione 1, che diventa il padiglione degli editori indipendenti. Un allestimento tutto nuovo – con un proprio logo, grafica dedicata e l’azzurro come colore-guida – accompagna “Officina. Editoria di progetto”: il programma di incontri, presentazioni, approfondimenti curato da Giuseppe Culicchia per scoprire e conoscere la ricchezza e creatività degli editori indipendenti e le figure professionali che – dall’autore al libraio – mettono il loro talento e il loro lavoro al servizio della creazione del libro.
Sono 53 i nuovi espositori che debuttano nel 2014 al Salone, anche grazie ai progetti speciali che ogni anno incentivano la partecipazione di sempre nuove realtà editoriali. In particolare sono 23 i nuovi nomi presenti all’Incubatore, 4 in Book to the future, oltre alle 10 start up digitali innovative selezionate dal bando internazionale, 2 nell’area Editori per ragazzi e 14 con stand nelle aree tradizionali.

Fuochi d’artificio fin dalla partenza con gli ospiti. Il Salone 2014 è aperto dal ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo Dario Franceschini che, sempre giovedì, alle 15 in Sala Rossa si confronterà con Salvatore Settis e il direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano per fare il punto sulla tutela e valorizzazione dei beni culturali in Italia. Per la Santa Sede Ospite d’onore a inaugurare il Salone sarà il Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, cardinale Gianfranco Ravasi, cui è affidato lo speech nella consueta serata introduttiva a inviti di mercoledì 7 maggio alle 20.00 all’Auditorium Agnelli. Torna al Salone domenica alle 11 il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Arrivano per la prima volta il ministro della Giustizia Andrea Orlando e la ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini. Il Segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin, interverrà sabato 10 maggio alle 11.00 per presentare il nuovo libro della Libreria Editrice Vaticana dedicato a Papa Francesco. Fra le personalità politiche italiane presenti al Salone 2014 Giuliano Amato, Emma Bonino, Renato Brunetta, Massimo D’Alema, Walter Veltroni.

Susanna Tamaro è la madrina del Salone. Terrà giovedì 8 la prolusione inaugurale sulla necessità del Bene. Ma del bene parlano anche Stefano Bartezzaghi che disegna una mappa dei tanti usi che facciamo, magari inconsapevolmente, della parola «Bene». Una breve storia del bene in filosofia sarà offerta da Armando Massarenti, mentre il bene come ininterrotta ricerca di verità è il tema del dialogo tra la scrittrice Mariapia Veladiano e il filosofo Remo Bodei. La lectio magistralis di Enzo Bianchi riflette sull’arte del dono, la capacità di soffrire insieme, la pratica della compassione. L’elogio del perdono è anche al centro del nuovo libro di Massimo Recalcati. E Carlo Ossola studia la linea ondivaga che separa il bene dal male nel mito di Don Juan.

Impossibile nominare tutti i grandi ospiti: si va dall’americano SteveMcCurry, un maestro del reportage fotografico, narratore per immagini che ha consegnato immagini indimenticabili, come quella della ragazza afgana che ci guarda dalla copertina del National Geographic, al grande pianista Alfred Brendel che è al Lingotto come autore di delizioso libro di pensieri e aforismi. Douglas Hofstadter, poliedrica figura di scienziato che spazia dai cervelli artificiali alla letteratura, è anche un appassionato linguista interessato ai problemi della traduzione: al Lingotto incontra anche Altan, di cui si dichiara un grande ammiratore.

Il Salone ospita la cerimonia di conferimento del Premio «Giuseppe Bonura» per la critica militante, promosso da Avvenire e dall’Università Cattolica di Milano, che va quest’anno a una grande figura della cultura europea, Jean Clair. Conservatore del Centre Pompidou, direttore del Museo Picasso, direttore della Biennale di Venezia nel 1996, accademico di Francia.

«In un altro anno difficile per l’editoria italiana il Salone del Libro di Torino fa registrare un felice paradosso: i consumi culturali sono calati del 7% e i visitatori del nostro Salone sono aumentati del 7 per cento. Questo paradosso si spiega con il fatto che i lettori non sono scomparsi»: così il direttore editoriale del Salone del Libro, Ernesto Ferrero, ha presentato l’edizione e ha dato nuovi motivi di speranza nella lettura. «Le librerie hanno perso il 20% in tre anni, ma sono aumentati i fruitori delle biblioteche», ha detto. «I lettori non rinunciano a leggere e vengono al Lingotto perché qui, a differenza di quanto accade nel mondo di solitudine dei social network, ci si guarda negli occhi». Per tre giorni all’anno, almeno quelli, il libro è centrale: la lezione di Torino è questa da 27 anni e speriamo lo sia ancora a lungo.
15 aprile 2014

© Copyright Il Sole 24 Ore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Traghettilines BOMPIANI 1+1 Abbonanti ad un 2024 di divertimento - Mirabilandia Pittarello - Saldi fino al -70% Frigo vuoto e voglia di vino? Te lo consegniamo in 30 minuti alla temperatura perfetta! Duowatt - Banner generici con logo Tekworld.it Bus Terravision Aeroporto Milano Malpensa Plus Hostels Transavia 2021 Radical Storage Bus notturno Fiumicino Aruba Fibra veloce Hosting Aruba - Scopri di più