Città del Vaticano – Non c’è pace per l’Amoris Laetitia. Raramente un documento papale riguardante il tema dell’amore ha creato tanti problemi. Da mesi il testo (frutto di due sinodi e contenente importanti aperture verso i divorziati risposati) è al centro di feroci polemiche, di opposte visioni, e di spaccature interne. L’ultima frattura riguarda la Chiesa tedesca. Mentre i vertici dell’episcopato tedesco confermano l’apertura di Bergoglio in un documento interno per illustrare ai parroci l’applicazione dell’Amoris Laetitita, il cardinale Mueller, il teologo tedesco a capo dell’ex Sant’Uffizio ha nuovamente sfoderato la sciabola per ribadire la linea rigida dei principi della tradizione. Sbagliato cambiare. Praticamente una doccia gelata: “Raccomando a tutti di riflettere, studiando prima la dottrina della Chiesa, a partire dalla Parola di Dio nella Sacra Scrittura che sul matrimonio è molto chiara. Consiglierei anche di non entrare in alcuna casistica che può facilmente generare malintesi, soprattutto quello per cui se muore l’amore, allora è morto il vincolo del matrimonio. Questi sono sofismi: la Parola di Dio è molto chiara e la Chiesa non accetta di secolarizzare il matrimonio”.
I vescovi tedeschi, però, hanno tirato dritto sapendo di avere dalla loro parte Papa Bergoglio fautore della linea aperturista. Per loro l’accesso alla comunione in alcuni casi di persone divorziate e risposate va garantito. La conferenza episcopale tedesca, guidata dal cardinale Reinhard Marx, di Monaco, insiste sul fatto che non vi è nessun automatismo, ma solo una visione più misericordiosa e comprensiva sulle fragilità umane. Amoris Laetitita, sottolineano i vescovi tedeschi, non trascura né la pesante colpa di chi vive matrimoni falliti, né la questione che le seconde nozze civili contraddicono “il segno visibile del sacramento matrimoniale, anche quando la persona coinvolta è stata lasciata senza colpa”. Tuttavia l’aiuto che la Chiesa può dare in alcuni casi, con la possibilità di accedere ai sacramenti, è innegabile. “Sono necessarie soluzioni differenziate che prendano in considerazione il singolo caso”.
Il Messaggero.it