Austria
repubblica.it
Non si sa quante furono le vittime del campo di concentramento nazista, dove trovarono la morte anche molti italiani. Il ritrovamento di teschi, ceneri e ossa umane riapre gli interrogativi, che riguardano anche i presunti esperimenti nucleari nazisti. Cenere e frammenti di ossa, denti, teschi. Oltre 6500 reperti, quasi sicuramente resti umani di deportati del campo di concentramento di Gusen, in Alta Austria. Ad affermarlo sono gli esperti che hanno analizzato il materiale scoperto nell’ottobre 2018 – come rivelò l’Agi – in un seminterrato dimenticato sotto la stazione ferroviaria di Lungitz, a soli 5 chilometri da Sankt Georgen an der Gusen, la cittadina dove sorgeva uno dei più feroci lager del Terzo Reich. Teoricamente un sottocampo di Mauthausen, in realtà molto più grande, con un numero di vittime più ampio e dove trovarono la morte anche moltissimi italiani. (…)