L’abolizione del celibato “non è una soluzione per compensare la carenza di vocazioni”, ha detto l’arcivescovo di Reims (Francia), Éric De Moulins-Beaufort, nuovo presidente della conferenza episcopale francese, a La-Croix.com (27 giugno).
A differenza delle diocesi tedesche, ricche grazie al finanziamento di Stato, la Chiesa francese, povera, non ha il denaro per pagare un clero sposato.
Per De Moulins-Beaufort, sarebbe “assurdo negare” che la Chiesa stia attraversando una crisi, visibile anche nel declino delle vocazioni. Nondimeno, un clero sposato “non è il modo giusto per pensare”.
D’altro lato, Moulins-Beaufort mette in discussione “la capacità dell’ uomo occidentale” di vivere una vita nel celibato, perché crede che “la nostra relazione con il corpo, con la sessualità, è cambiata enormemente nell’ultimo secolo”.
Il Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati, fondato nel 2003 da don Serrone, contesta le tesi del Presidente dei Vescovi hrancesi: “E’ tempo ormai di riforma nella Chiesa e i preti sposati sono una grande ricchezza”.