Ho visto sacerdoti ortodossi (sposati) felici. E novizi (cattolici) in fuga

di Luana Mataloni

Ho vissuto quasi due anni in Stati Europei di religione ortodossa.
Ho conosciuto i sacerdoti ortodossi e con essi e le loro famiglie, ho fatto amicizie, strette, strettissime, amicizie … direi, vere.
Non si immagina la luce di gioia e di pace che hanno dentro, che rispecchia nei loro occhi. E la loro affettuosità e il loro amore per la moglie ed i figli, con i quali scherzano, giocano, li prendono in braccio…
Anni fa ho conosciuto una trentina di giovani di un convento, da poco lì.
Studiavano per diventare frati francescani.
Cinque di loro mi hanno confessato -queste le loro precise parole- che era una scelta “per fame”, provenivano dalla Romania, Bulgaria, Ungheria, ecc.
Dopo un anno e mezzo non ho trovato nessuno, anzi, uno solo di questi ragazzi, italiano che era ed è tuttora frate in una città del centro-Italia. Mi disse che gli altri non ce l’avevano fatta a rispettare tutte le norme severe cattolico-cristiane di quell’ordine religioso tra le quali quello di non desiderare la donna. Ehi, ma dico, come si fa??? Se è vero che dio ci ha creato, ci ha creato anche con certi istinti e quindi perché bisogna rinunciare a questi, a reprimerli? Forse perché Gesù non era sposato e il sacerdote dovrebbe imitarlo in tutto? ( a parte che su questo sono sorti dei grossi dubbi perché sono stati trovati documenti antichissimi del rapporto tra Lui e Maddalena…). Comunque sia non vedo perché la Nostra Chiesa non deve ammettere il matrimonio. Non sono una esperta di statistiche ma mi pare proprio che vi siano stati episodi di pedofilia e di violenza (perfino verso suore di non so quale città e ordine mesi fa) da pare dei nostri sacerdoti.
Ho messo il coltello nella piaga” e lo giro e lo rigiro… ma penso che non cambierò mai certe decisioni, neanche insieme a tanti altri e… e la piaga rimane piaga.

oggi.it

Una risposta a “Ho visto sacerdoti ortodossi (sposati) felici. E novizi (cattolici) in fuga”

  1. Se permette la mia esperienza di sette anni in Romania è molto diversa. Essere pope costa molto fino alla teologia, quando finalmente sono pagati per i servizi di canto e per le funzioni con il risultato di assistere a cerimonie dal canto sublime e funzioni lunghe e direi…spettacolari in chiese piccole e senza sedie, dove i fedeli vanno e vengono in continuazione. Uno studente di teologia mi disse che chi è stonato non può essere pope! In generale i preti secolari si preoccupano di fare lo stretto necessario e poi dedicarsi alla famiglia e soprattutto ad un secondo lavoro, salvo qualche rara eccezione. Risultato: preti per la posizione(prestigio, sempre di meno e benessere economico) e non per vocazione. Infatti se la fede è ancora viva lo è per i numerosi conventi, dove risiedono pope di grande santità e molto richiesti, non certamente per i pope secolari. Col tempo, ed è già ben visibile, anche gli ortodossi avranno grossi problemi. Quello che tiene ancora è il ricordo di alcuni pope che sotto il comunismo sono stati eroici. Quelli di oggi…mangioni, bevoni ecc., sempre fatte le dovute lodevoli eccezioni. Dove abitavo io vi erano anche i cattolici e ho potuto fare i necessari paragoni. La cosa che mi ha impressionato di più è l’assenza da parte degli ortodossi quasi totale di opere caritative. Le uniche ad ogni livello erano cattoliche. I conventi sono ricchissimi! Non è tutto oro, glielo garantisco, almeno là.

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