Evangelici: Kässmann (Chiesa di Germania), “Lutero voleva riformare la sua Chiesa e non dividerla”

“Siamo in grado di osare nel 2017 una revisione critica e considerare la Riforma come fatto complessivo nell’orizzonte internazionale ed ecumenico”, ha affermato Margot Kässmann, ambasciatrice per l’Anno luterano della Chiesa evangelica di Germania, aprendo oggi il convegno internazionale e interconfessionale presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo, a Roma, in vista della commemorazione dei 500 anni della Riforma di Lutero (1517-2017). “Martin Lutero voleva riformare la sua Chiesa e non dividerla. Per cui non avrebbe senso un giubileo della riforma che segnasse delle demarcazioni”, ha sottolineato la Kässman. Richiamando la storica dichiarazione congiunta luterano-cattolica firmata nel 1999, ha ribadito che “così come oggi le due Chiese comprendono il proprio magistero, non sarebbero colpite dagli sconvolgimenti del XVI secolo” e che “è cristallino: nonostante tutte le differenze, è più quello che ci unisce di quanto ci divide”. La Kässman ha quindi passato in rassegna le sfide e le novità da considerare nella “revisione critica” perché continui il cammino della Riforma: i cento anni di ecumenismo, il dialogo con le altre fedi, la secolarizzazione, la presenza di donne sacerdote e vescovo nella maggioranza delle Chiese riformate; i passi avanti che la concordia di Leuenberg del 1973, “modello di unità nella diversità”, ha fatto fare alle Chiese protestanti in Europa; ma anche la chiara separazione tra Chiesa e Stato, il riconoscimento dei diritti umani e la “rivoluzione mediatica”.

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