Potrei essere un prete sposato cattolico? Si. Appello ai vescovi per dispensare i preti sposati
Qualche tempo fa una donna del New Jersey era in visita alla parrocchia e davanti a una tazza di caffè nel centro parrocchiale disse: “Padre, ho sentito che hai quattro figli. Come è successo?”
Ho detto, “beh, quando un uomo e una donna davvero si amano” … Scherzi a parte. Ho una moglie e quattro figli. E sono un sacerdote cattolico.
Questo il racconto dagli Stati Uniti di p. Longenecker, ex evangelico poi sacerdote anglicano e ora prete sposato cattolico.
Un gruppo di sacerdoti episcopali nel 1970 scrisse a Roma chiedendo se potevano essere ordinati come sacerdoti cattolici, anche se erano sposati. Erano consapevoli del fatto che un precedente era stato fissato nel 1950 quando un piccolo gruppo di pastori luterani svedesi convertiti sono stati ordinati sacerdoti cattolici romani. Si trattava di un meccanismo mediante il quale un vescovo residenziale locale cattolico potrebbe richiedere a Roma la dispensa dal voto di celibato per i sacerdoti anglicani.
Don Giuseppe Serrone dell’associazione Sacerdoti Lavoratori Sposati ha invitato “i Vescovi italiani sensibili verso i sacerdoti sposati cattolici a farsi promotori presso il Vaticano di una richiesta di dispensa dal celibato richiesto ai sacerdoti per il servizio nelle loro parrocchie. I preti sposati con regolare percorso canonico hanno già la dispensa – ha continuato don Serrone – dagli obblighi del celibato. I vescovi dovrebbero richiedere al Vaticano una ulteriore dispensa che potrebbe consentire loro di autorizzare i sacerdoti sposati che lo desiderassero a rientrare nel ministero pastorale nelle parrocchie o in altre attività diocesane con moglie e figli”.
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