Il lavoro teatrale “Sul concetto di volto del Figlio di Dio” scandalizza, perché mette in scena la decadenza umana, il dolore. E ne chiede conto al Dio giusto, del bene, dell’amore

Il lavoro teatrale “Sul concetto di volto del Figlio di Dio”
scandalizza, perché mette in scena la decadenza umana, il dolore. E ne
chiede conto al Dio giusto, del bene, dell’amore.

Questa domanda accompagna ogni credente.
E come credente. mi sono travato tante volte a “litigare” con Dio per la
sofferenza che si abbatte su persone già provate.

Poi ho capito che Dio non è Zorro.
Ma che sono io la provvidenza degli altri. Con il mio impegno.

E così, nella laicità della mia responsabilità, trovo del tutto normale
agire con chi non crede in Dio, per ridurre sofferenza e ingiustizia.
Perché entrambi crediamo nell’uomini che hanno bisogno di aiutarsi
reciprocamente.
Un legame che nello spettacolo teatrale è descritto dallo sforzo del
figlio di curare il vecchio padre, che continua a perdere escrementi.

La dissenteria diventa così la metafora brutale della precarietà umana
e genera disgusto solo se si ha un’idea infantile di Dio come di un
giovane biondo e mondo.

Invece Dio è pieno di piaghe, ha fame e puzza, perché ha scelto di
essere identificato nel povero ferito, digiuno e sporco.
Il vero scandalo non è la dissenteria delle viscere, ma la stitichezza
del cuore.

Massimo Marnetto
Pubblicato da don Franco Barbero

Traghettilines BOMPIANI 1+1 Abbonanti ad un 2024 di divertimento - Mirabilandia Pittarello - Saldi fino al -70% Frigo vuoto e voglia di vino? Te lo consegniamo in 30 minuti alla temperatura perfetta! Duowatt - Banner generici con logo Tekworld.it Bus Terravision Aeroporto Milano Malpensa Plus Hostels Transavia 2021 Radical Storage Bus notturno Fiumicino Aruba Fibra veloce Hosting Aruba - Scopri di più