Regione Lombardia, 600mila euro per assistenza medica ai religiosi anziani mentre magari ci si premura di tagliare il settore della sanità pubblica per tutti gli altri cittadini

Dalla Regione Lombardia stanziati 600mila euro, per un anno, da utilizzare esclusivamente per l’assistenza di 103 religiosi non autosufficienti. Denaro erogato alle Asl di Milano 1, Lecco e Varese per un progetto sperimentale di assistenza a preti e suore in strutture gestite proprio dalla Chiesa. L’iniziativa è stata presa da Giulio Boscagli, assessore a Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale, e votata dalla Giunta Regionale. In accordo con le ramificazioni lombarde della Conferenza episcopale dell’Unione Superiore Maggiori Italiane (Usmi) e della Conferenza italiana superiori maggiori (Cism). In una regione governata dal ciellino Roberto Formigoni e all’insegna di quella che Boscagli chiama “sussidiarietà circolare”.

Iniziativa analoga era stata presa dalla Regione Veneto, che aveva stanziato ben 3 milioni e mezzo di euro. Indicative, entrambe, di quanto l’età media dei religiosi sia in aumento. E di come la Chiesa, sebbene sia già notevolmente foraggiata dallo Stato e abbia una rete diffusa di strutture sanitarie dove eventualmente ricoverare i religiosi, riceva ulteriori finanziamenti per fornire un servizio riservato esclusivamente a preti e suore anziani. Mentre magari ci si premura di tagliare il settore della sanità pubblica per tutti gli altri cittadini.

 

uaar

11 Aprile 2012 21:52

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