La Lega Nord voleva gestire ben 123 mila cliniche del Vaticano nel mondo

E’ forse con la “benedizione” di un alto prelato del Vaticano e di un sacerdote che la Lega Nord avrebbe voluto gestire le strutture sanitarie nel mondo appartenenti alla Chiesa cattolica ed agli istituti religiosi.

Un affare gigantesco da fare con l’imprenditore Stefano Bonet che, secondo l’informativa del Noe, se fosse andato in porto avrebbe controllato ben 123 mila cliniche sparse nel mondo gestite dall’ apposito Osservatorio costruito “ad hoc”.

«Con l’imprenditore Stefano Bonet ci sono stati solo timidi contatti orali per verificare se in futuro poteva collaborare alla realizzazione di un indice delle strutture sanitarie che appartengono a istituti religiosi» ha detto don Esposito, da diversi anni parroco a San Donato di Ninea, nel cosentino, ed anche collaboratore esterno della struttura guidata da monsignor Zimoswki.

Don Pino Esposito ricorda di aver conosciuto «sei o sette mesi fa a Roma l’imprenditore Bonet.

“Mi è stato presentato ora non ricordo di preciso da chi ed in quale circostanza. La sua società, la Polare, che collabora anche con l’Università Federico II di Napoli, sembrava avere le carte in regola per partecipare in un futuro alla realizzazione dell’indice delle strutture sanitarie che appartengono a istituti religiosi».

Il sacerdote ribadisce con forza che in realtà con Bonet ci sono state solo delle «chiacchierate e non c’é stato nulla di scritto. Abbiamo avuto solo una semplice conoscenza e niente di più, ora invece mi ritrovo citato sui giornali. In futuro l’azienda di Bonet avrebbe potuto collaborare ma era tutto da vedere e non c’era nessun impegno formale».

Di questa faccenda però Bonet, stando alle intercettazioni del Noe, ne parla al telefono con Stefano Lombardelli, dirigente Fincantieri a Genova. Bonet: «Quello che stiamo facendo sul Vaticano: centoventitremila cliniche nel mondo sotto il controllo del Vaticano che oggi non controlla niente. Dice facci l’Osservatorio sull’innovazione e da domani parte l’Osservatorio sull’innovazione delle cliniche vaticane e sono centoventitremila nel mondo, mi spiego?».

Dell’affare si sarebbe interessato anche l’esponente del Pdl Filippo Ascierto. Bonet avrebbe in campo, sempre in Vaticano, «operazioni immobiliari non ben definite», dice l’informativa del Noe.

Ed è proprio il Vaticano, quando emerge lo scandalo degli investimenti in Tanzania, a chiedere chiarimenti, tanto che Bonet prepara un dossier completo da presentare Oltretevere.

fonte: articolotre

di Davide  Pelanda – 10 Aprile 2012 ore 20:14

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