Ha scoperto la vocazione a 61 anni e tra un mese diventerà sacerdote
Domenica 27 maggio, Raffaello Giusti, 61 anni nel luglio prossimo, diacono permanente da 23 anni, diventerà sacerdote insieme a Gilberto Filippi, altro diacono, che ha 40 anni. Le loro sono due storie che hanno alcuni punti in comune. Anzitutto entrambi hanno avuto una «vocazione adulta» e hanno svolto attività lavorative. «Per me si tratta di una vocazione nella vocazione — spiega Raffaello Giusti —. Fino al settembre dello scorso anno lavoravo come insegnante di tedesco nella scuola media superiore, poi sono andato in pensione. Nel frattempo ero stato per alcuni anni nella Val Di Lima per 8-9 anni come diacono. Sono di Gragnano. Negli ultimi 11 anni sono stato impegnato nelle parrocchie della Valleriana (Aramo, Fibbialla di Medicina, Medicina, Pontito, San Quirico di Valleriana e Stiappa) che non hanno il parroco. Oltre all’insegnare a scuola (dal 1980 al 2003 al “Pertini” di Lucca e dal 2003 a 2011 al “Marconi”, l’alberghiero di Viareggio) il mio impegno è stato tutto nelle parrocchie».
Come ha maturato questa scelta e quali ostacoli ha incontrato?
«C’è stato un periodo in cui la vocazione nasceva come qualcosa di individuale e di interiore. Nella Chiesa antica — osserva Raffaello Giusti — era la risposta a una necessità. Dopo molti anni di esperienza nelle parrocchie, guardando le necessità e avendo la sollecitazione di non poche persone mi sono arreso e per me è diventato un po’ un problema di coscienza. Se molti spingono a fare una scelta, si comincia a vedere la necessità e non ci sono impedimenti canonici allora si presenta al vescovo la propria situazione di coscienza. Sono stato fra i primi diaconi permanenti della Diocesi di Lucca e ora sarò il primo a passare dal diaconato permanente al sacerdozio. La mia è una scelta che è nata come risposta alla Chiesa».
quotidiano.net / 10 Aprile 2012 ore 07:47