La fuga di sacerdoti in Valle d’Aosta si è intensificata negli ultimi anni
Aosta. Un altro sacerdote lascia l’abito talare. Il 5° in pochi anni
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Ad Aosta un altro sacerdote lascia l’abito talare
Il quinto giovane in pochi anni
Non danno spiegazioni, ma si ricavano uno spazio di riflessione e poi decidono di lasciare la tonaca: è la situazione di alcuni sacerdoti valdostani, per la precisione cinque, dato che l’ultimo ha lasciato l’abito il sette settembre, in occasione della festa patronale della Diocesi. Il silenzio chiesto ogni volta dal vescovo di Aosta Giuseppe Anfossi viene strettamente osservato, amplificando ulteriormente la notizia, che in questo caso è stata data in forma privata durante la riunione dei parroci. Dario Fanelli, parroco trentaduenne a La Thuile, aveva maturato la decisione gia’ da diversi mesi ma gli è stato espressamente ordinato di non dire nulla fino alla festa in cui, negli anni passati, per tradizione si ordinavano i nuovi sacerdoti. Si parla di difficolta’ con il Vescovo, dubbi “lavorativi” piu’ che vocazionali, ma la Curia vescovile si stringe nel proprio riserbo. Fanelli è il quinto sacerdote che lascia l’abito in pochi anni, passando dalla schiera dei dubbiosi a quella di chi dice “basta”. Hanno in genere fra i trenta e poco piu’ di quarant’anni, sono molto vicini ai giovani e sanno ascoltare, oltre a predicare in modo spontaneo che piace molto a fedeli e turisti: prima di don Dario hanno abbandonato l’abito Marco Bonvicini e Vittorio Vuyet, che hanno scelto di vivere fuori Valle d’Aosta, ma anche Alessandro Nogara e Paolo Curtaz. Quest’ultimo, che aveva dato le dimissioni nel 2007 dopo la notizia della sua paternita’, prosegue l’attivita’ di predicatore e di autore religioso di successo per le edizioni San Paolo e attraverso Internet. La fuga di sacerdoti in Valle d’Aosta si è intensificata negli ultimi dieci anni, sotto l’episcopato di Monsignor Anfossi, il quale dovrebbe avvicinarsi al pensionamento, previsto forse per la prossima primavera.