Yara, un anno dopo il ritrovamento del corpo ancora nessun colpevole. Ma è solo questione di tempo
Lo troveranno. Non c’è dubbio. A un anno dal ritrovamento del corpo di Yara Gambirasio, la giovane scomparsa il 26 novembre del 2010 da Brembate Sopra (Bergamo) e trovata morta nei campi di Chignolo d’Isola il 26 febbraio del 2011, ancora non esiste nome né profilo dell’assassino. Ma è solo una questione di tempo.
Chi ha ucciso Yara non è mai andato via da Brembate. Dopo mesi trascorsi a seguire la vicenda abbiamo capito che le prove, gli indizi sono pochi ma chiari. E portano lì, a Brembate, intorno alle conoscenze del padre di Yara.
Tra gli investigatori e la polizia c’è ottimismo e non tanto per le analisi dei dna che saranno solo la certificazione finale di un lavoro svolto fino ad oggi e che ancora non ha portato il risultato sperato. Ma perché alla fine le indagini sono rimaste intorno a una zona ben circoscritta: l’area di Brembate. E lì si concluderanno.
Siamo stati noi i primi a dare la notizia relativa al fatto che i genitori di Yara hanno nominato in settembre un nuovo legale che ha fatto richiesta di accesso agli atti relativi all’indagine sulla giovane Yara. Accesso negato in un primo momento dal pubblico ministero.
Questo ci suggerisce che il fascicolo è sensibile e contiene qualcosa di davvero concreto. Una conferma, oltre al fatto che le ipotesi investigative vengano tenute sotto segreto, del fatto che c’è più di un indizio. Che, tutti ci auguriamo, diventi presto un nome, un cognome. Un colpevole.
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