I sacerdoti sposati lanciano una mano al Vescovo diocesano per la gestione della parrocchia chiusa (ndr).
Da oltre due mesi nella Abbazia di Santa Maria, a Staffarda, non vengono più celebrate funzioni eucaristiche. Sino ad inizio ottobre erano garantite la Messa prefestiva del sabato pomeriggio (ore 15) e quella domenicale alle 10.30. Oltre alle cerimonie matrimoniali prefissate.
È questa la conseguenza più immediata del trasferimento del parroco-abate don Ettore Signorile verso Sampeyre e la sua non sostituzione, con la soppressione di fatto dell’entità parrocchiale. Neppure le festività di Ognissanti hanno fatto eccezione; nessuna celebrazione e neppure un momento di raccoglimento al piccolo cimitero che insiste nella frazione. E sarà così anche a Natale, senza Messa a Staffarda.
Futuro segnato, dunque, pastoralmente parlando, per la celebre Abbazia, visto che l’edificio è di proprietà dell’ex Ordine Mauriziano, e per i suoi parrocchiani. Territorialmente l’unicum di Staffarda copriva una parte di territorio revellese e una parte di quello bargese, con un totale di 147 abitanti, in gran parte dislocati nel comune di Barge.