Se (non) scappi ti sposo… gratis

di Chiara Andreola
fonte: Città Nuova

Una parrocchia californiana offre gratuitamente la cerimonia di nozze a quelle coppie che decidono di non sposarsi in chiesa per motivi economici. Un’iniziativa per contrastare il calo dei matrimoni, che mobilita volontari, consulenti matrimoniali e anche chef
Cake topper sposiChe i matrimoni siano in calo, non è una novità; ma il -47 per cento registrato nell’arcidiocesi di San Francisco, in California, è una cifra che fa davvero impallidire. Così la parrocchia di St. Thomas Moore ha rilanciato l’«Operation I do» (che in italiano suonerebbe più o meno come «Operazione sì, lo voglio»), che dal 2011 ha portato all’altare 77 coppie offrendo cerimonia e ricevimento gratis a tutti coloro che la rifuggono per ragioni economiche.

Come spiega l’Inquirer, ogni anno viene organizzata una sorta di «matrimonio di massa» aperto sia alle coppie conviventi che a quelle già sposate civilmente, in cui almeno uno dei due futuri – almeno per la Chiesa – coniugi sia cattolico. Per «di massa» non si intende però che il sacerdote dichiara simultaneamente tutti quanti marito e moglie: ciascuna sposa ha – a turno, beninteso – il suo momento di gloria risalendo la chiesa accompagnata dalla damigella fino all’altare, dove la attende lo sposo per pronunciare uno ad uno il fatidico sì. Alla cerimonia, allietata dal rinomato coro della parrocchia, segue il ricevimento con tanto di torta nuziale; preparato sì da volontari, ma sotto la guida di un celebre chef. La data prescelta per quest’anno è il 16 agosto, ed è in corso sia la raccolta di adesioni che quella di fondi: a questo scopo il 28 giugno è in programma una cena di beneficenza, in cui per la modica cifra di 25 dollari è possibile contribuire all’iniziativa.

Chiaramente, la parrocchia è ben consapevole che il matrimonio è una cosa seria: per cui mette a disposizione delle coppie anche dei consulenti matrimoniali, a fare da guida lungo il percorso verso il fatidico sì. Ed è proprio uno di questi, Joe Espinueva, ad esprimere tutto il suo entusiasmo all’Enquirer: «La gente continua a chiederci perché lo facciamo – afferma -, perché è gratis, e da dove otteniamo i fondi. Rispondo che lo facciamo semplicemente per amore: non è forse questo il senso della vita?». Anche sotto il profilo economico, del resto, Espinueva è tranquillo: «Se fai qualcosa di buono per gli altri, i finanziamenti appaiono per miracolo». Sarà che Gesù il primo miracolo l’ha fatto proprio alle nozze di Cana?

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