L’associazione dei sacerdoti lavoratori sposati rilancia il dibattito nella Chiesa Cattolica Romana per riaccogliere nel ministero attivo i sacerdoti sposati nelle parrocchie chiuse senza parroco.
S. Agostino confida in una lettera di conoscere più di 300 vescovi sposati. Si può dire, a grandi linee, che nel primo millennio, nella chiesa d’Occidente, il celibato fu praticato a macchia di leopardo, mentre nella chiesa d’Oriente non fu mai praticato dai sacerdoti, ma solo dai vescovi, da Giustiniano I (527-565).
Sant’Agostino nasce in Africa a Tagaste, nella Numidia – attualmente Souk-Ahras in Algeria – il 13 novembre 354 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Dalla madre riceve un’educazione cristiana, ma dopo aver letto l’Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale al 387 il viaggio a Milano, città in cui conosce sant’Ambrogio. L’incontro si rivela importante per il cammino di fede di Agostino: è da Ambrogio che riceve il battesimo. Successivamente ritorna in Africa con il desiderio di creare una comunità di monaci; dopo la morte della madre si reca a Ippona, dove viene ordinato sacerdote e vescovo. Le sue opere teologiche, mistiche, filosofiche e polemiche – quest’ultime riflettono l’intensa lotta che Agostino intraprende contro le eresie, a cui dedica parte della sua vita – sono tutt’ora studiate. Agostino per il suo pensiero, racchiuso in testi come «Confessioni» o «Città di Dio», ha meritato il titolo di Dottore della Chiesa. Mentre Ippona è assediata dai Vandali, nel 429 il santo si ammala gravemente. Muore il 28 agosto del 430 all’età di 76 anni.
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