Per il segretario della Cei Betori l'approccio al ministero di don Sante è protestante

Padova, (Apcom) – La ‘casa’ di Don Sante Sguotti, il parrocco di Monterosso (Padova) balzato alle cronache per la sua relazione amorosa con una giovane donna e per l’intenzione di continuare a fare il sacerdote, "forse è altrove" dato il suo modo protestante di approcciare il ministero presbiterale.

Lo ha sottolineato monsignor Giuseppe Betori, segretario generale della Cei a margine di un incontro a Padova.

"Il suo modo di approcciare il ministero presbiterale all’interno della Chiesa – ha spiegato il segretario generale della Cei parlando di Don Sante – è un modo molto protestante, forse la sua casa è altrove".

Monsignor Betori ha poi osservato come il comportamento di Don Sante Sguotti stia "facendo molto soffrire questa Chiesa", e ha invitato il sacerdote a "interrogarsi se si sente davvero partecipe di questa Chiesa alla quale sta portando tante sofferenze".

3 Risposte a “Per il segretario della Cei Betori l'approccio al ministero di don Sante è protestante”

  1. Non credo che il problema “celibi si, celibi no” sia la risoluzione ai gravi scandali che imperversano e avviliscono la Chiesa. La questione sul tappeto non è quella del celibato ma della castità! problema annoso e faticoso perché l’uomo, così com’è stato creato, tende ad estrinsecare la sua libido in modo sconsiderato, secondo i dettami della carne: concupiscente e per certi aspetti sottomesso a quest’ultima. Anziché dominare certi pruriti -sacrosanti direi- alla volontà alla ragione ed alla coscienza se ne diventa schiavi, vittime e carnefici allo stesso tempo.

    In siffatto contesto diventa maledattamente difficile mettere all’angolo -per un amore più grande, per una fede, per un credo- la propria individualità.

    Ecco che il famigerato “voto di castità” diventa un peso insopportabile, un fardello da trascinare come una croce.

    Si! certo che si può amare una donna, “l’amore ha le sue ragioni che la ragione non conosce” diceva Pascal, così come una donna può amare un prete. Ma l’amore contempla il dolore e spesso l’uno non può essere disgiunto dall’altro, altrimenti non c’è crescita; amare è volere il bene dell’altro, e se l’altro è stato chiamato per vocazione al ministero ritengo sia una forma di grave ingiustizia privarlo della sua dignità solo perché sente quest’anelito, il quale, se parte da un cuore casto anch’esso lo sarò!

    Entrambe gli “emisferi” -ragione-amore-andrebbero attivati per fare dei due una unità che escluda certo manicheismo quasi che l’amore insudici e depauperi la castità!

    La chiesa purtroppo non ha ancora compreso la vera dimensione di questo dono per il regno, lo ha ridotto ad una equazione: celibato= castità, niente di più errato!

    Credo che la castità non abbia nulla a che vedere con il celibato.

    Essa è purezza di cuore, guardare la donna quale “carne della propria carne.

    Questo “DONO di DIO incommensurabile” esclude la sessuofobia ed impedisce al cuore di sclerare: siamo stati creati per la felicità.

    Togliamo sulle spalle dei sacerdoti questo peso, questa spada di Damocle del peccato solo perché, ad un certo punto del cammino s’imbattono nell’amore.

    Altro è l’omosessualità, per quella non c’è spazio, per quella esiste psicanalisi e preghiera, onde verificare in quale momento sia apparso il disturbo e curarlo.

    Dio, nella sua infinita misericordia non tarderà a dare sollievo e a fasciare le ferite

  2. E’ veramente triste come si continui a vedere le cose con occhi della non verità..ora a prescindere dalle ragioni o colpe di don sante si continua a smentire che la Chiesa ha bisono di nuove leggi che la possano governare e la possano sostenere.. Una legge che obbliga il celibato non è un dono di Dio..il dono è qualcosa che si riceve e si mantiene con gioia e volontà e non un qualcosa che ci viene cucito addosso…e chi non ha questo dono passa pure per un indemoniato.. Ma questa chiesa è medioevale.?.fa paura..e noi siamo tutti invitati a contribuire al cambiamento, perchè tutti i cambiamenti sociali sono sempre partiti dal basso mai dall’alto..con l’aiuto della Spirito Santo ce la faremo..diceva un Papa venite avanti..senza paura..”

  3. FORSE I TEMPI PER UNA CHIESA PIù APERTA E A LARGO RESPIRO, DOVE I SACERDOTI SONO SCELTI TRA GLI UOMINI, PADRI DI FAMIGLIA CON ESPERIENZA E RESPONSABILITA’, ORMAI E’ GIUNTO. LO SPIRITO SOFFIA ANCORA GRAZIE A DIO

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