Papa Francesco riapre la Chiesa al prete “rivoluzionario”

Wojtyla in Nicaragua. Nel 1983 papa Wojtyla visitò il Nicaragua (nella foto con il capo del governo Daniel Ortega) e ammonì i preti sandinisti per il loro coinvolgimento in politica. Padre d’Escoto, ministro degli Esteri, incorse nella pena canonica e fu sospeso dal sacerdozio

giacomo galeazzi
città del vaticano

«Reintegrato nel ministero sacerdotale»: dopo tre decenni padre Miguel d’Escoto Brockmann può celebrare messa. Francesco revoca la sospensione «a divinis» al prete che fu ministro degli Esteri sandinista. «Sono mutate le epoche, i contesti e soprattutto è cambiato lui», spiegano in Curia. ll religioso sudamericano «ha capito di aver sbagliato e il Pontefice ha compreso la sincerità del ravvedimento».

Nel 1979 padre Miguel fu in prima linea nella rivoluzione contro il regime. Dopo aver cacciato il dittatore Anastasio Somoza da Managua è sceso dall’altare per guidare in Paese a costo di disobbedire all’aut aut della Santa Sede. Rimase nell’esecutivo e oppose alla fedeltà a Roma, quella a una «rivoluzione appoggiata massicciamente dai cristiani». Intanto il viaggio di Karol Wojtyla in Nicaragua nel 1983 aveva puntato l’indice contro l’«eresia sandinista» e la teologia della liberazione come movimento di sintesi tra cristianesimo e marxismo. Da Francesco non arrivano la riabilitazione di chi «scambiò Gesù per Lenin o Fidel Castro» né la sconfessione di Giovanni Paolo II che in piena guerra fredda sanzionò l’indisciplina del clero militante sudamericano. «Segno di umanità, da non interpretare politicamente». Misericordia, non riscrittura della storia né colpo di spugna sul passato.

Una vita che sembra un film. Dai mitra del presidente Daniel Ortega al Vangelo di Francesco. Nato a Hollywood, figlio dell’ambasciatore nicaraguense negli Usa, entra nel seminario di Maryknoll a New York, diventa sacerdote nel 1961. Dopo il master in giornalismo, fonda la casa editrice della sua congregazione, la «Orbis Books». Teologo della liberazione, negli anni 70 è sempre più coinvolto nella politica del Nicaragua. Aderisce al Fronte sandinista di liberazione nazionale, partito politico rivoluzionario di ispirazione marxista che nel 1979 conquista il potere.

Dal 1979 al 1990 è ministro degli Esteri del governo guidato da Daniel Ortega. D’Escoto, riferisce «Radio vaticana», ha sempre accettato la pena canonica in cui è in corso pur rimanendo membro della propria società missionaria, senza svolgere alcuna attività pastorale. Da qualche anno il sacerdote aveva abbandonato l’impegno politico. Ha scritto al Papa, manifestando il desiderio di «ritornare a celebrare la Santa Eucaristia, prima di morire». Del resto la critica delle disuguaglianze è al centro del pontificato. «Per Francesco i poveri sono il cuore del cristianesimo e non un appendice del Vangelo – osserva Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio e storico del cristianesimo -. Bergoglio punta ad innescare, attraverso la predicazione, il cambiamento degli stili di vita e di consumo, combatte la cultura dello spreco. Negli indigenti vede la presenza di Gesù». Inoltre «non ha mai ceduto alla tentazione ideologica del marxismo rivoluzionario, però non si è mai appiattito su quell’ala di Chiesa che giustificava disuguaglianze e sfruttamento». Porte aperte e dialogo con tutti.

di Giacomo Galeazzi – lastampa.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Traghettilines BOMPIANI 1+1 Abbonanti ad un 2024 di divertimento - Mirabilandia Pittarello - Saldi fino al -70% Frigo vuoto e voglia di vino? Te lo consegniamo in 30 minuti alla temperatura perfetta! Duowatt - Banner generici con logo Tekworld.it Bus Terravision Aeroporto Milano Malpensa Plus Hostels Transavia 2021 Radical Storage Bus notturno Fiumicino Aruba Fibra veloce Hosting Aruba - Scopri di più