Niente comunione a un bambino affetto da ritardo mentale? Allora modifichiamo il Vangelo..

Di Renato Pierri

E’ giusto. Più che giusto. Don Piergiorgio Zaghi, parroco di Porto Garibaldi, durante il Giovedì santo, ha negato la comunione a un bambino affetto da ritardo mentale. E il vicario della diocesi di Ferrara, monsignor Antonio Grandini, ha anche affermato che non c’è stata nessuna discriminazione. Già nel maggio del 2007 don Lino Cisotti, negò l’Eucarestia a un bambino autistico, e il vicario della Curia di Pescara gli diede ragione. Più che giusto. Però converrà modificare qualche passo del Vangelo. Ad esempio, al versetto: “E ordinò alla folla di adagiarsi sull’erba. Poi prese i cinque pani e di due pesci e, levati gli occhi al cielo, recitò la preghiera di benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e questi alla folla” (Mt 14, 19), occorrerà aggiungere: “I discepoli offrirono pani e pesci a tutti, escludendo ritardati mentali e autistici”. Al versetto, invece: “Quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi: e sarai beato…” (Lc 14, 13-14), occorrerà aggiungere: “Non invitare i disabili, e tutti coloro che non hanno compreso il significato del pane offerto a tutti”. E dire che Gesù il pane spezzato lo offrì anche all’apostolo traditore.

affaritaliani.libero.it

15 Aprile 2012 ore 7:28

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