E’ cominciata la visita ad limina dei vescovi irlandesi a Roma, dove nei prossimi dieci giorni incontreranno Papa Francesco (venerdì 20 gennaio) e i responsabili dei dicasteri della Santa Sede per fare il punto sulla situazione della vita della Chiesa nel Paese. Prima di dare inizio alla visita, questa mattina i vescovi e gli amministratori diocesani delle 26 diocesi presenti sull’isola hanno celebrato una messa sulla tomba di San Pietro presieduta da monsignor Eamon Martin, arcivescovo di Armagh e primate di tutta l’Irlanda. “Siamo consapevoli – ha detto l’arcivescovo Martin – delle pressioni e delle lotte che affliggono la nostra gente. Sappiamo che le lotte interne possono distruggere l’armonia, che i lupi a volte attaccano il gregge, e che la pesante responsabilità per la loro cura ricade sulle nostre spalle. Ma se tutto questo fosse lasciato esclusivamente a noi, sappiamo nei nostri cuori che inevitabilmente falliremmo come pastori, il gregge si disperderebbe e la comunione andrebbe in frantumi. Ma non è così. Qui, presso la tomba di San Pietro, troviamo la consolazione nella consapevolezza che il Signore ha scelto Pietro” ed ha pregato per lui. L’arcivescovo Martin ha quindi invitato i vescovi a pregare “in modo speciale” per i sacerdoti in Irlanda: “Tutti noi teniamo al loro ministero e al loro benessere. Siamo consapevoli che i loro numeri diventano sempre più piccoli, che aumenta il carico di lavoro e che le situazioni pastorali diventano sempre più difficili. Ringraziamo Dio oggi per la loro capacità di resilienza, dedizione e generosità”. (sir)
Alcuni Vescovi irlandesi, in visita ad limina questa settimana a Roma, chiederanno non ufficialmente ufficialmente al Pontefice di considerare l’idea di permettere che i preti che si sono sposati tornino ad esercitare il ministero. Secondo i bene informati, la proposta del vescovo Leo O’Reilly, che ha posto il problema sul tavolo della discussione, emergerà nel corso dei colloqui che i vescovi irlandesi avranno con il Papa e con i responsabili dei dicasteri della Curia Romana (ndr).