“E’ un mio diritto” ha protestato la donna dopo la messa
Porge le mani per prendere l’ostia invece di riceverla direttamente dal sacerdote. Ma lui, non accettando il metodo scelto dalla fedele per accogliere il Corpo di Cristo, si rifiuta di darle la Comunione. Il singolare episodio avvenuto pubblicamente, durante la messa domenicale delle 9,30 nella chiesa di Nostra Signora della Rovere, ha indispettito e fatto arrabbiare non poco una donna, catechista e volontaria della Caritas, che aveva deciso, per una volta, di partecipare al rito nel santuario di San Bartolomeo al Mare.
«Eravamo tutti in ginocchio davanti all’altare durante il momento della Comunione – ha raccontato E.M. – Ho passato il piattino alla persona a me vicina per ricevere l’ostia in mano. Il sacerdote, però, voleva solo porgermela direttamente in bocca. Si è quindi rifiutato di darmela, dicendomi che non la si poteva toccare per una disposizione del vescovo e mi ha ripreso davanti a tutti. Sono rimasta molto amareggiata e sono subito uscita dal santuario».
Per gli altri fedeli il rito è continuato. Ha proseguito la donna: «Alla fine della messa, dopo averne parlato con mio marito, ho deciso di andare in sacrestia per tornare a chiarirmi con il sacerdote e chiedere il perchè del suo comportamento. C’è un documento della Cei che parla chiaro e dice che un “tale rifiuto va contro le norme emanate dalla Chiesa”. Mi sono sentita però rispondere: “in questo santuario si fa come dico io”. E poi sono stata mandata via. Io ho replicato che, invece, il santuario è di tutti. E che ognuno ha il diritto di prendere la Comunione in piedi o in ginocchio, posata su una mano o direttamente in bocca».
Ieri, rintracciare il prelato protagonista dell’episodio per capire la sua versione dei fatti, nonostante tutti i tentativi, è stato praticamente impossibile. E. M. non nasconde di voler andare in fondo alla vicenda. «Ho intenzione di segnalare questo episodio in Vaticano», ha spiegato. E ha concluso: «Vado abitualmente a messa alla Divina misericordia. Era un po’ che non andavo al santuario. Non mi aspettavo però questo trattamento».
Credo che qualche sacerdote consideri ancora la donna come la adultera ( Cap. 8 di Giovanni) ma si dimentica che Gesù l’ha perdonata. Ma c’è di tutto nella vigna del Signore, anche se questi atteggiamenti solamente cultuali e rituali possono allontanare molte buone e misericordiose persone, soprattutto donne, contro le quali esiste tuttora misoginia da parte di alcuni sacerdoti.